Turchia, le città sulla costa: "Non venite in vacanza, nevicherà, restate a Istanbul a votare"

Turchia, le città sulla costa: "Non venite in vacanza, nevicherà, restate a Istanbul a votare"
Di Kamuran SamarEmma Beswick
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"Caro popolo di Istanbul, a quanto ci risulta il 23 giugno è prevista neve. A causa del maltempo, le spiagge saranno chiuse. Potete visitare la nostra città a partire dal 24 giugno". Messaggio diretto agli abitanti di Istanbul che il 23 giugno dovranno votare di nuovo...

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Dopo l'annullamento del voto a Istanbul e la decisione della Commissione elettorale suprema di ripetere la tornata elettorale del 31 marzo scorso, sfavorevole al candidato di Erdogan, diversi comuni hanno invitato su Twitter i cittadini della metropoli turca a non andare in vacanza a giugno, bensì di rimanere in città per poter votare. 

Le città costiere guidate dai partiti dell'opposizione hanno dato il via alla campagna, utilizzando diverse tecniche per dissuadere gli elettori di Instanbul dal partire per le ferie il prossimo 23 giugno, data prevista per il nuovo voto.

Il sindaco della città metropolitana di Adana, una delle maggiori città della Turchia meridionale, Zeydan Karalar, del partito National Alliance, ha pubblicato un tweet sull'account Twitter ufficiale del territorio in cui dice, con ironia: "Il 23 giugno ad Adana ci saranno 150 gradi". Sottointeso: non venite.

Un altro tweet, apparso sull'account del Comune sudoccidentale di Bodrum, recita: "Caro popolo di Istanbul, a quanto ci risulta, sono previsti temporali e neve per il 23 giugno. A causa del maltempo, le spiagge saranno chiuse. Potete visitare la nostra città a partire dal 24 giugno".

Mentre la campagna si diffondeva rapidamente sui social media, il comune di Cesme, situato sulla costa occidentale del paese, ha pubblicato questo messaggio: "A causa di una tempesta proveniente da Istanbul, le nostre coste sono pericolose e sarà vietato l'ingresso in acqua, anche nella giornata del 23 giugno".

Molti altri comuni costieri, tra cui quello di Mersin, situato nella zona mediterranea della Turchia meridionale, hanno sostenuto la campagna.

Il partito popolare repubblicano (CHP), principale forza di opposizione in Turchia, ha accusato le autorità di pura e semplice "dittatura" in seguito alla decisione di annullare il risultato delle urne del 31 marzo. Onursal Adiguzel, vicepresidente del CHP, ha detto che sembra sia "illegale" sconfiggere il partito AK del presidente Recep Tayyip Erdogan. Erdogan ha accolto con favore la decisione, sostenendo che votare nuovamente fosse "il passo migliore" per il Paese. Il CHP ha reso noto mercoledì  di aver chiesto alle autorità di annullare anche le elezioni nazionali del 2018, sulla scia della nuova sentenza.

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