Elezioni in Spagna: il "potere" dei giovani elettori e di Podemos, Ciudadanos e Vox

Elezioni in Spagna: il "potere" dei giovani elettori e di Podemos, Ciudadanos e Vox
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Di Carlos Marlasca
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Saranno elezioni-svolta per la Spagna, domenica 28 aprile. Il Parlamento spagnolo rischia di essere sempre più frammentato. Tra i temi più scottanti: la crisi economica e la Catalogna. Quanto peserà il voto dei diciottenni? I nuovi partiti (Podemos, Ciudadanos e Vox) otterranno ampi consensi?

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MADRID (SPAGNA) - Ferve la campagna elettorale in Spagna, fatta anche a suon di confronti televisivi.

Protagonisti i quattro candidati Premier.
Il primo ministro socialista uscente Pedro Sánchez è tornato a confrontarsi davanti alle telecamere con il leader dei Popolari Pablo Casado, quello di "Podemos" Pablo Iglesias, e il candidato di "Ciudadanos" Albert Rivera.

I nuovi elettori e i partiti più recentemente costituiti avranno un ruolo importante nelle prossime elezioni spagnole, in programma domenica 28 aprile.

In totale poco più di un milione di giovani andrà alle urne per la prima volta su un totale di quasi 37 milioni di elettori.
Sebbene i diciottenni rappresentino una piccola parte dell'elettorato, modificano le tendenze e mostrano nuove preoccupazioni.

"La generazione di oggi è molto interessata all'uguaglianza di genere, ai cambiamenti climatici e al tema della lotta alla corruzione dei politici", spiega la studentessa Beatriz Rodriguez.

"No agli estremismi"

"Nessun estremismo è buono. le persone sono molto estreme da un lato e altrettanto estreme dall'altro e questo è ciò che mi spaventa", ribatte lo studente César Quiaro.

Questo segmento giovane della popolazione spagnola si trova di fronte a una mappa politica sempre più complessa.

"Se ci sono più opinioni diverse, ad esempio, ma se i partiti sono in grado di dialogare, alla fine possono rappresentare con i giusti accordi una buona maggioranza", dice la studentessa Naiara Vega.

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"Troppi partiti significa che la società è divisa"

"Dobbiamo stare attenti con l'estremismo e vedere dove va la deriva della società, perché alla fine più partiti ci sono e più la società è divisa", commenta la studentessa Maria Gramunt.

Attenti ai social e alle fake news

I giovani sono consapevoli dei pericoli di Internet, il mezzo che usano di più.

"Credo che le fake news siano una cosa terribile per l'intera società, qualcosa che dovremmo combattere...credo che spesso è difficile capire qual è la verità", dice Maria.

"Se rimani solo con la superficialità di un social network avrai sempre una notizia falsa o che non è così com'è veramente", commenta Cesar.

"C'è da tener presente che normalmente i nuovi partiti hanno a che fare con momenti emotivi degli elettori. Se l'emozione si perde, il nuovo partito perde il sostegno".
José Pablo Ferrándiz Magaña
Sondaggista

Le quattro "I" della "Generazione Z"

I sociologi sottolineano che la cosiddetta "Generazione Z" è politicamente piu attiva di altri degli ultimi decenni grazie all'accesso alle informazioni che hanno. La loro personalità è così accentuata che contagia gli adulti e obbliga a nuove forme di comunicazione politica. Iñaki Ortega definisce questi giovani con quattro "I".

Spiega Iñaki Ortega, sociologo e professore della Deusto Business School:

"Uno: internet. Sono nati e sono stati educati a socializzare con Internet a casa.
Due: irriverenza. Si preoccupano molto poco del potere stabilito e lo contraddicono.
Tre: incertezza - non sanno cosa sarà del loro futuro.
E quattro: innovazione. O cambiano e si muovono o non sanno se avranno un futuro davanti a loro. Sono come il mondo in cui viviamo, un mondo molto liquido, mutevole, senza certezze e per tutta risposta sembrano non avere limiti. Entriamo in un partito politico di destra? Grande, perché no?...c'è un partito di sinistra che vuole cambiare l'intero paese? Grande. Perché no?"

"Podemos" e Ciudadanos": cosi cambia la politica spagnola

"Podemos" è stata una delle formazioni politiche che ha cambiato la geografia politica spagnola dopo la sua nascita nel 2014.
Cavalcando il malumore degli Indignandos (Movimento 15-M), nelle ultime elezioni è riuscita ad ottenere 71 deputati al Parlamento. Insieme a "Ciudadanos", i due nuovi movimenti hanno posto fine all'egemonia degli storici partiti di maggioranza.

Commenta Isabel Serra, candidata di "Podemos" alla Comunidad di Madrid:

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"È vero che ci sono state cose che hanno radicalmente cambiato il panorama in termini, ad esempio, della limitazione dei mandati...esigendo elezioni primarie dei partiti, eliminando i tentativi dei partiti di essere sempre al centro del dibattito politico. Penso che il fatto che ci siano più partiti politiciripartisca in qualche modo il potere, complica le possibilità di accordi e quindi apre il dibattito, genera più dibattito e penso che sia sempre positivo".

"Vox e i nuovi partiti: un momento emotivo degli elettori"

Ancora assenti in un Parlamento già diviso, tutti i sondaggi danno per certa l'irruzione di una nuova formazione politica, Vox. Sarà il primo ingresso nel Parlamento spagnolo di un partito di estrema destra dal 1979.
L'aumento dei nuovi partiti dipende da fattori concreti, come la crisi economica o la situazione in Catalogna

"C'è da tener presente che normalmente i nuovi partiti hanno a che fare con momenti emotivi degli elettori. Se l'emozione si perde, il nuovo partito perde il sostegno", spiega José Pablo Ferrándiz Magaña, esperto di sondaggi di "Metroscopia".

"Nel momento in cui riescono a gestire non solo le emozioni, ma anche la vita politica di tutti i giorni, la loro durata sarà molto maggiore. In una situazione di crisi economica nel futuro, indubbiamente chi ne beneficia sono i partiti tradizionali, in questo caso la destra del partito popolare, perché sono percepiti come migliori gestori della crisi rispetto ai nuovi partiti".

Comunque vada, cambia l'agenda politica

"I nuovi elettori e i partiti piu recenti saranno una delle cause di un Parlamento spagnolo ancora più frammentato di quello attuale", spiega da Madrid il nostro inviato Carlos Marlasca.

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"Ma al di là dell'immediato, tutti stanno introducendo cambiamenti nell'agenda politica e stabilendo nuovi metodi di comunicazione. Linee guida che continueranno ad evolversi anche dopo le elezioni del 28 aprile".

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA E WEB: CRISTIANO TASSINARI

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