Tratta di esseri umani: una lotta da combattere con le armi della tecnologia

Tratta di esseri umani: una lotta da combattere con le armi della tecnologia
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Di Giulia Avataneo
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In Italia si spendono 4 miliardi l'anno per la prostituzione. Con le nuove tecnologie lo sfruttamento cresce, ma anche gli strumenti a disposizione per la lotta alla tratta di esseri umani

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Prostituzione e schiavitù: due temi legati a doppio filo. Anche se per gran parte è un fenomeno sommerso, secondo l'associazione italiana Apg23 il traffico di esseri umani è la terza industria illegale (a livello mondiale). In Italia, il mercato del sesso ha un giro d'affari che sfiora i 4 miliardi di euro ed è in continua espansione con l’utilizzo del web.

Il tema è stato affrontato a Vienna, alla 19a conferenza dell'Alleanza contro la tratta di esseri umani.

"Il traffico di esseri umani esiste da migliaia di anni - dice Valiant Richey, vicecoordinatore dell'ufficio per la lotta alla tratta di esseri umani - Ma quello a cui si assiste da due decenni è un potenziamento dello sfruttamento attraverso la tecnologia. La riduzione in schiavitù oggi si può organizzare anche a distanza, dall'estero, organizzando viaggi in contemporanea per molte persone. Ci si può poi scambiare denaro attraverso le criptovalute, che rendono molto difficile per gli inquirenti capire chi c'è dietro i movimenti finanziari".

Una lotta combattuta con le armi della tecnologia

Consapevole che la battaglia possa essere combattuta solo a livello sovranazionale, L'Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) da tempo cerca di coordinare politiche, azioni delle ong e delle forze di polizia. Nelle iniziative in ambito tecnologico sono coinvolti colossi come Google, ma anche singoli programmatori free lance.

Tra le associazioni impegnate negli Stati Uniti c'è Seattle Against Slavery. "Abbiamo progettato un bot che intercetta le compravendite di esseri umani online - spiega il direttore Robert Beiser - inviando messaggi di dissuasione, e mettendo in contatto gli avvocati del nostro team con i responsabili di sfruttamento".

Ci sono poi le tecnologie rivolte alle vittime, che possono essere impiegate per chiedere aiuto.

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