Continua a suscitare polemiche la decisione con cui Amnesty International si è dichiarata a favore della depenalizzazione dei reati legati alla
Continua a suscitare polemiche la decisione con cui Amnesty International si è dichiarata a favore della depenalizzazione dei reati legati alla prostituzione, anche per clienti e sfruttatori.
La risoluzione approvata martedì a Dublino durante l’assemblea internazionale dell’organizzazione deriva dalla constatazione che le donne sono più a rischio di discriminazioni e violenze in un clima di illegalità.
“La prostituzione non è un diritto umano, ma i lavoratori del sesso hanno diritti umani – afferma Colm O’Gorman
, di Amnesty International Ireland -; diritto alla sicurezza, alle cure, ad essere libero dallo sfruttamento. Questo è ciò che ci riguarda e che vogliamo ottenere con questa politica.”
#ICM2015#NoAmnesty4Pimpspic.twitter.com/RoMwvcKxtO
— Gerda Christenson (@QAB18) August 12, 2015
La decisione suscita un fiume di commenti negativi sui social network e l’incomprensione da parte di molte Ong. Contro la depenalizzazione erano state raccolte diecimila firme e organizzata una campagna cui hanno partecipato attrici di Hollywood come Meryl Streep e Kate Winslet.
#amnesty will für die Deregulierung der Prostitution & einen freien Markt der Frauenhändler kämpfen. Geht's noch?! http://t.co/SW2zsOCZfx
— EMMA (@EMMA_Magazin) August 12, 2015