Salvini con il mitra si unisce al club dei leader politici fotografati con le armi

Salvini con il mitra si unisce al club dei leader politici fotografati con le armi
Diritti d'autore Il defunto presidente venezuelano Chavez mostra un paio di pistole appartenute a Simon Bolivar durante i festeggiamenti per il suo compleanno, il 24 luglio 2012 - AFP/Juan Barreto
Di Lillo Montalto Monella
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Breve rassegna, da Hugo Chavez a Vladimir Putin passando per Winston Churchill

PUBBLICITÀ

La foto del ministro dell'Interno Salvini che imbraccia un mitra, nel giorno di Pasqua (e della strage in Sri Lanka), postata dal suo consigliere strategico per la comunicazione, Luca Morisi, ha fatto entrare di diritto il Capitano nella ristretta cerchia dei leader politici mondiali che hanno ceduto al fascino delle armi in favore di telecamera.

Prima di sfogliare l'album fotografico, vale la pena ricordare qualche reazione allo scatto da ambo le parti. Da una parte, il diretto interessato, Matteo Salvini, liquida le polemiche e le richieste di dimissioni di Morisi: "Sono fondate sul nulla [...] "c'è tanto da fare, di perdere tempo o di fare polemiche non ho voglia, se la sinistra attacca vuol dire che stiamo lavorando bene".

Dall'altra, la fondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo, Arianna Ciccone, ricorda su Facebook che "siamo di fronte a una minaccia", e che "questi sono test, vediamo fino a che punto possiamo spingerci". Un post così non lo fai senza averlo concordato con il capo". Il professor Riccardo Puglisi, su Twitter, aggiunge che "se si parla di Morisi e foto col mitra invece che di Siri e conti pubblici vuol dire che Morisi vi ha fregati alla stragrande". L'esperto di giornalismo e new media, Fabio Chiusi, chiede infine più severità ai social in fase di moderazioni "per non amplificare il peggio al potere".

Le foto dei leader politici con le armi, dicevamo

Per ritrovare fotografie di capi carismatici di destra e sinistra, in posa armati davanti agli obiettivi dei fotografi, non bisogna scomodare chi con i mitragliatori ha sparato davvero facendo una rivoluzione.

Il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser e il ministro della Difesa, Abdelhakim Amer, a destra, al poligono di tiro nei primi anni '50 - AFP

Sfogliando l'archivio fotografico di Afp si ritrovano fotografie di Saddam Hussein che ispeziona il fucile americano "Tommy" nel 1997; quelle Yasser Arafat sulla linea del fronte, a sud di Beirut, nel 1982; o ancora i momenti in cui Fidel Castro ispeziona l'artiglieria cubana durante la crisi dei missili del 1962.

Winston Churchill, primo ministro britannico, prova il nuovo "Sten" nel 1941 circondato da alti ufficiali militari - AFP/Imperial War Museum

Su Twitter, un utente ricorda un possibile riferimento della foto di Morisi a Salvador Allende, con fucile mitragliatore ed elmetto, nell'ultima resistenza alla Moneda.

Per restare in America Latina, torna in mente lo scatto di Hugo Chavez che estrae da uno scrigno, per la sorpresa degli astanti, le due pistole del liberatore Bolivar durante i festeggiamenti per il 229° anniversario della morte dell'eroe nazionale venezuelano (⬆️)

Uno che per il Venezuela ha fatto tanto, per restare in tema di armi, è Vladimir Putin, il presidente russo ammirato da Salvini che non disdegna farsi ritrarre in pubblico in pose all-action, mentre guida carri armati o fa cose vigorose. Tra queste: pilotare un motoscafo in tuta mimetica e andare a cavallo a torso nudo.

Vladimir Putin durante una sua visita al quartier generale del servizio di intelligence GRU l'8 novembre 2006 - AFP

Le connessioni viaggiano sulla linea di tiro delle armi da fuoco. Pochi ricordano che uno degli auto professati grandi amici di Putin, Silvio Berlusconi, negli anni '70 teneva un revolver sul tavolo per difendersi dai rapimenti. Ma nella foto dei due che più è passata alla storia, l'ex cavaliere non imbraccia un kalashnikov reale - come farà qualche anno più tardi Medvedev, in visita all'omonima fabbrica - bensì uno puramente immaginario. Ma non per questo meno minaccioso (almeno per la stampa).

Berlusconi e Putin durante la conferenza stampa di Villa Certosa, a Porto Rotondo, nell'aprile 2008

Per restare nell'attualità, Salvini è in buona compagnia. Del Presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, si trovano online decine di foto mentre imbraccia mitra, rivoltelle e fucili da cecchino. Il capo di Stato è famoso nel mondo per aver la sua politica repressiva contro i trafficanti di droga, ricercati "vivi o morti".

AFP

Gli ultimi due riferimenti arrivano dal Brasile e dalla Spagna.

Nel primo, quest'anno si è insediato il presidente Jair Bolsonaro salutato dall'hashtag salviniano #goBolsonarogo. In questa foto, politici e membri della sua formazione politica, il partito Social-Liberale (PSL) di estrema destra, mimano il celebre gesto del loro leader durante una conferenza stampa a Rio de Janeiro, a poche settimane dal ballottaggio cib Fernando Haddad. La maggiore permissività nel porto d'armi da fuoco è stata proprio uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale.

AFP/Mauro Pimentel

La suggestione per le armi riguarda infine anche altri giovani politici europei in rampa di lancio, sempre a destra. In Spagna, per esempio, il leader di Vox, Santiago Abascal, ha fatto irruzione sulla scena politica a dorso di cavallo e porta alla cintura, anzi, al cinturone una immancabile Smith&Wesson. "All'inizio era per proteggere mio padre dall'Eta, ora per i miei figli".

REUTERS/Sergio Perez

Postilla: non è la prima volta che Salvini si fa fotografare con in mano un'arma. Come ricorda Repubblica, è già successo durante la sua vista al Fap Pietta di Gussago, nel giugno 2017; quindi alla Fiera Internazionale per la Sicurezza Nazionale di Doha, Qatar (30 ottobre 2018) e all'Hit Show di Vicenza (8 febbraio 2019).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Europee: Orbán non vuole lasciare i Popolari per allearsi con Salvini

Salvini, al via campagna elettorale: prove d'internazionale sovranista

Sovranisti riuniti a Roma, Salvini: "No a von der Leyen, Macron guerrafondaio"