Il bilancio degli scontri alla periferia di Tripoli è arrivato finora a 21 morti e 27 feriti come riferisce il sito Alwasat, citando il portavoce del ministero della sanità, Amin Mohamed al Hashmi,
Tripoli sotto assedio da parte del generale Haftar che sgancia missili, sulla periferia, mentre gli Stati Uniti ritirano un contingente e a nulla sono valse le richieste di tregua provvisoria arrivate dall'ONU per permettere di evacuare feriti e civili intrappolati negli scontri tra l'uomo forte della Cineraica e le forze leali al governo di unità nazionale di Fayez al Serraj.
Per la prima volta Haftar ha messo in campo i missili Grad lanciati da Garian, la città che controlla 80 km a sud del centro di Tripoli. Un assedio che lascia pensare a un conflitto di non breve durata. A spiegarlo è Kamran Bokhari direttore del centro delle politiche globali:
"Non vedo mancanza di volontà da parte delle truppe di Haftar. Piuttosto sono preoccupato per la loro reale capacità o meno, ecco perché non sono così sicuro che le sue truppe siano in grado di affrontare il compito. Certo ¨è stato in grado di occupare facilmente molta parte del sud ovest del territorio. A Tripoli però incontrerà molta resistenza. Credo dunque che sarà un conflitto duraturo, lungo".
La decisione americana di far ritirare il contingente, che da diverso tempo si trova in Libia in supporto delle forze locali per combattere l'Isis, sembra essere dovuta alle condizioni di grave insicurezza che ormai persistono.
Per ora il bilancio degli scontri alla periferia di Tripoli è arrivato a 21 morti e 27 feriti: lo scrive il sito Alwasat citando il portavoce del ministero della sanità, Amin Mohamed al Hashmi.