Dopo le devastazioni dello scorso sabato, il governo rafforza le misure di sicurezza.
"Fine del pacifismo la guerra è dichiarata". Con questo slogan alcuni dei gilet gialli si preparano al diciannovesimo sabato di mobilitazione, domani. Un avvertimento che le istituzioni hanno preso sul serio, tanto più che le devastazioni e i saccheggi senza precedenti dello scorso sabato, 170 milioni di danni agli Champs Elysées, sono ancora sotto gli occhi del mondo. La celebre via, messa a ferro e fuoco oggi si mostra come un cantiere aperto.
Per domani è previsto il rafforzamento dell'operazione antiterrorismo sentinelle, i militari affiancheranno la polizia e i gendarmi per le strade di Francia. Obiettivo arginare una violenza che non aveva mai raggiunto i livelli della scorsa settimana anche se i numeri dei manifestanti, e forse proprio per questo motivo, scendono in caduta libera.
Il primo ministro Edouard Philippe ha detto che verrà raggiunto "il livello di efficienza che non abbiamo raggiunto lo scorso sabato. Ho chiesto una nuova strategia che conferisca maggiore autonomia agli agenti sul campo a Parigi - ha aggiunto - che lavoreranno sotto un comando unico con più potere di reazione e iniziativa".
Il ministro dell'interno Christophe Castaner ha chiesto ai nuovi vertici della prefettura di Parigi inflessibilità e "impunità zero" per sabato mentre l'opposizione, dalla sinistra radicale all'estrema destra, preoccupata si chiede quali potrebbero essere le conseguenze se i militari muniti di fucili d'assalto si trovassero a fronteggiare manifestanti violenti.
Marine Le Pen ha detto: "L'esercito lo si manda contro il nemico! Non contro i francesi!"