Venezuela, Sanità al collasso: "Ho scambiato medicine con latte"

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Un medico accetta di mostrare ad Euronews quanto stia soffrendo il settore venezuelano della sanità pubblica, un tempo punto di riferimento in America Latina

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In Venezuela, la crisi economica e politica sta peggiorando un'emergenza già devastante.

Il settore della sanità pubblica è quasi al collasso: gli ospedali venezuelani soffrono di carenze di forniture di base: guanti, medicine, elettricità, acqua corrente.

Euronews è entrata in una struttura ospedaliera a Caracas.

Cronaca di una crisi (sanitaria) annunciata

La gente malata in Venezuela patisce un dolore che va oltre quello fisico: questo medico ha accettato di mostrarci quanto il settore venezuelano della sanità pubblica, un tempo punto di riferimento in America Latina, stia soffrendo.

"Qui mancano gli elementi di base: garze, guanti, siringhe, sino agli oggetti più grandi.

Ad esempio, gli antibiotici non sono sempre disponibili, quindi se un paziente ha bisogno di una medicina determinata e non è disponibile, occorre chiedere al paziente stesso di procurarsela.

E forse non sarà in grado di trovarla, quindi dovremo dargli qualcos'altro che non è appropriato, e probabilmente anche questa medicina si esaurirà: così spesso finiamo le scorte più elementari, per non parlare degli strumenti più grandi e complessi necessari per un intervento chirurgico".

Non possiamo mostrare la faccia del dottore, per proteggere la sua identità in quanto rischia molto portandoci in giro.

Emergenza anche per i bambini

Questa è un'emergenza che il Governo venezuelano vuole nascondere.

"Questo è il reparto di Ostetricia: circa 35 bambini sono morti qui tra novembre e dicembre, non c'erano abbastanza medicine, l'ospedale non prevede una formula per bambini.

Non ci sono abbastanza biberon e quindi lo stesso è condiviso tra 30 bambini".

Ci sono insegne ovunque che testimoniano ciò che manca all'ospedale, in modo che i pazienti sappiano cosa portare: non ci sono pannolini, disinfettante o asciugamani, la farmacia dell'ospedale è chiusa e quasi vuota secondo i medici.

La Terapia Intensiva del dipartimento di Neurochirurgia ha un solo letto e nessun dispositivo per la respirazione: lo zio di Nataly è stato ricoverato qui la scorsa settimana.

"Quando sei in questo tipo di situazioni legate alla salute, vedi la vera crisi che stiamo affrontando: qui delle infermiere mi dicevano ‘Ho dell’antibiotico, lo scambierò con voi per un po' di latte’.

Questo è il momento in cui vedi quanto sono complicate le cose in Venezuela, si scambiano medicine col cibo perché non ce ne sono: io l'ho fatto, ho scambiato cibo con antibiotici".

Gli ospedali venezuelani offrono un ottimo ritratto della vita nel Paese: ovunque si guardi, si ha chiara l’idea dell’abbandono.

"Alcuni letti non hanno materassi, i bagni non hanno acqua corrente o elettricità: di notte devono accendere non so cosa per potermi dare la medicina".

E i prezzi non aiutano...

Rafael ha avuto il cancro, ha subito un intervento chirurgico ma si è ammalato di nuovo: sono tempi assai difficili per la famiglia.

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Questi sono gli esami, e questi sono i prezzi in laboratorio: non possiamo permetterci tutto questo, io ho una pensione di 18.000 bolìvar”.

Alcuni esami richiesti da Rafael costerebbero il doppio: anche la salute dei venezuelani è diventata politica, Maduro nega che ci sia una crisi e dice che tutto fa parte del piano dell'opposizione per denigrare la sua amministrazione.

L'opposizione afferma invece che il Paese ha un disperato bisogno di aiuto, chiedendo ed ottenendo tonnellate di cibo e medicine, che ora si trovano vicino al confine colombiano-venezuelano.

Del carico, sorvegliato giorno e notte, si dibatte apertamente nei corridoi dell’ospedale.

"Non possiamo andare avanti così - dice quest'infermiera - abbiamo bisogno di medicine, i pazienti muoiono perché non abbiamo medicine: occorre protestare per fare in modo che le lascino entrare.

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Ho sentito che all'ospedale pediatrico i medici si fermeranno per protestare contro il blocco delle medicine a Cucuta: dobbiamo sostenerli, è per i pazienti e per le nostre famiglie".

Mentre il tumulto politico in Venezuela si intensifica, il servizio sanitario del Paese sembra davvero vicino al collasso.

Non è chiaro quanto peggio possano andare le cose e quante altre vite saranno perdute, sta di fatto che il tempo gioca decisamente a sfavore dei venezuelani malati.

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