Tusk: durissimo contro i politici brexiters

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Di Alberto De Filippis
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"Mi chiedo come sia il posto all'inferno per questa gente"

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Sono saltati nervi sulla Brexit. Dopo mesi di feroce confronto fra Londra e Bruxelles il presidente del consiglio europeo Donald Tusk, che di questo e dei suoi scenari ha parlato in una dichiarazione congiunta con il premier irlandese Leo Varadkar, nella sua dichiarazione finale ha prima sottolineato che "il nostro compito principale oggi è di evitare una Brexit senza accordo", tornando a "ricordare che quello che già esiste non è aperto a rinegoziazioni".

Poi ha pronunciato un commento al vetriolo: "Mi chiedo come sia lo speciale posto all'inferno riservato a coloro che hanno promosso la Brexit senza neanche aver abbozzato un piano su come attuarla in modo sicuro".

Immediata la replica di un portavoce di Downing Street: "Sta a Donald Tusk valutare se usare questo tipo di linguaggio sia di aiuto". Da Londra spiegano che il referendum sulla Brexit "è stato il più vasto esercizio di democrazia nella storia del Paese".

Anche il premier irlandese Varadkar non le ha mandate a dire: " Ci auguriamo che non sarà mai utilizzata l'ipotesi di un confine duro fra Irlanda del nord e Repubblica d'Irlanda, ma pur volendo proteggere l'integrità del mercato comune e l'unione doganale, alla luce dell'instabilità politica imperante a Londra si capisce perché abbiamo bisogno di garanzie legali".

E le garanzie legali sono proprio quelle inerenti un confine duro fra le due irlande che potrebbe anche spingere Belfast e il nord dell'Isola a passi di allontanamento da Londra.

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