Gli Stati Uniti si ritirano dal trattato sulle armi nucleari

Il segretario di stato americano Mike Pompeo ha confermato ufficialmente il ritiro statunitense dallo storico trattato sulle armi nucleari che, con la firma di Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, pose fine alla Guerra Fredda.
Lo scorso autunno Donald Trump aveva annunciato la volontà di ritirarsi dall'accordo, accusando la Russia di non rispettarne i termini; e sostenendo inoltre che il trattato rappresentasse un indebito vantaggio per la Cina, che non avendolo mai firmato non era costretta a osservare alcun tipo di vincolo sulla costruzione di missili e testate nucleari.
La decisione degli Stati Uniti è il primo passo verso il ritiro definitivo dal trattato, che diverrà effettivo se la Russia nei prossimi sei mesi non rispetterà i suoi obblighi attraverso la distruzione verificabile dei suoi sistemi missilistici a medio raggio.
"Siamo ancora pronti e disponibili a impegnare Mosca sul fronte del controllo delle armi nucleari", ha aggiunto Pompeo.
Mosca, attraverso il viceministro degli esteri Sergei Ryabkov, si è detta preoccupata dalla possibile decisione degli Stati Uniti di schierare nuovi missili da crociera in Europa.
"Questa decisione è un duro colpo al sistema di non proliferazione e di controllo degli armamenti tuttora esistenti - ha detto Ryabkov -. Probabilmente gli Stati Uniti stanno cominciando una corsa agli armamenti per sfinirci economicamente, ma non capiscono che abbiamo imparato la lezione dal passato, e la nostra risposta a qualsiasi sfida economica sarà economicamente sostenibile".