Venezuela: Guaido' e Maduro si contendono il consenso dei militari

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Diritti d'autore REUTERS/Carlos Barria
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Di Euronews
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Mercoledi e Sabato due grandi manifestazioni dell'opposizione per chiedere all'esercito di prendere le parti di Guaido'.

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Due grandi manifestazioni di piazza contro il governo Maduro. Mercoledi e Sabato l'opposizione venezuelana scenderà per le strade delle città per chiedere all'esercito di prendere parte nella contesa a fianco di Juan Guaido', presidente del Parlamento e autoproclamato presidente del Venezuela. Un tassello chiave quello dei militari che da sempre nel Paese hanno difeso il regime chavista dagli attacchi delle opposizioni.

"Ci è stato chiesto perché non ci sono manifestazioni ogni giorno - ha dichiarato Guaido' - ma siamo in un momento in cui in Venezuela dobbiamo combattere anche per mangiare, per sopravvivere ogni giorno".

Guaido', che ha chiesto su twitter l'intervento urgente dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, cerca di conquistare tramite i suoi deputati l'appoggio dei ranghi inferiori dell'esercito portando in caserma copie della legge di amnistia che garantisce loro l'immunità in caso di insubordinazione. Ma non tutti i militari hanno apprezzato il gesto, e qualcuno ha anche bruciato la copia della legge.

Ma forse qualcosa nell'esercito scricchiola già, se anche il presidente Maduro rivolge accorati messaggi ai suoi uomini in caserma. E' con parole come queste che il presidente si è rivolto ai militari nel corso di un'esercitazione: "Nessuno rispetta i deboli, i codardi, i traditori ... Nessuno, in questo mondo si rispettano i coraggiosi, si rispetta il potere e noi dobbiamo far rispettare il potere della nazione venezuelana attraverso il potere militare".

Australia e Israele sono gli ultimi due paesi che hanno riconosciuto Guaidó come presidente del Venezuela. L'Unione Europea ha dato a Maduro otto giorni per indire nuove le elezioni, ottenendo in risposta un secco no.

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