La londinese Camera dei Comuni vota oggi la travagliata soluzione di Brexit che il governo conservatore ha concordato con Bruxelles. L'esito del voto porterà con sè conseguenze che potranno incidere a lungo
A Londra scatta il D Day per l'accordo Brexit che si vota alla camera dei Comuni e che dovrebbe essere applicato il 29 marzo. Un voto che va anche al di là di una scelta programmatica. La premier Theresa May chiede di riflettere attentamente o si attua l'accordo o si va alla catastrofe.
Theresa May, premier britannica: "Certo non è perfetto ed è ovvio che è un compromesso. Ma quando si scriveranno i libri di storia e si guarderà alla decisione di questa assemblea ci si chiederà se abbiamo rispettato il voto del paese per lasciare l'Unione europea..."
L'opposizione di Jeremy Corbyn resta inflessibile
Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista Britannico: "Ci è stata promessa un' intesa commerciale la più semplice della storia, ma abbiamo visto un governo diviso offrire un accordo di uscita fatto da uno schema vago sul problema di quello che saranno i nostri futuri rapporti con l'UE. Nel governo regna la confusione, è evidente. Se l'accordo del primo ministro viene respinto scocca l'ora di nuove elezioni ed è tempo di un nuovo governo".
Il sostegno dell'Unione Europea a questa Brexit
Nel tentativo di sostenere l'accordo Bruxelles e Theresa May hanno esibito un balletto di lettere di recirpoco sostegno.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, hanno affermato di essere pronti a negoziati per stringere un accordo commerciale post Brexit il prima possibile per scongiurare il blocco dell'Irlanda del Nord.
La dimensione della sconfitta
Per gli analisti il dibattito sta nella misura di quella che sarà la sconfitta della May. Se sarà una sconfitta schiacciante potrebbe emergere la necessità di ripartire sulla base di nuove trattative e una Brexit diversa.
Ma se la bocciatura sarà di misura May potrebbe poggiarsi sulla porzione di parlamento che sostiene il corrente accordo e quindi propettare un dialogo di aggiustamento con Bruxelles modificando semplicemente la strategia.