Un mestiere pericoloso nel paese africano
Dalla rivoluzione dei gelsomini a quella dell'inchiostro. Sono riesplose le manifestazioni in TUnisia dopo che un giornalista si è immolato per protestare contro le miserabili condizioni non solo dei giornalisti, ma di un'intera società devastata non tanto dalla povertâ, ma da una corruzione endemica.
Molti giornalisti vivono una situazione fragile sia finaziariamente che legalmente, dice un gionalista freelance.
Non solo la tutela legale dei professionisti dell'informazione resta un sogno nel paese. Anche la loro stessa incolumità fisica è messa costantemente a riischio tanto da spingere un uomo a imitare i bonnzii che si davano fuoco in Tibet per protestare contro l'invasione cinese. Quest'uomo è morto per le ustioni ripotrtate dice questa attivista.
Il dramma non è solo dei giornalisti. La disoccupazione giovanile è ufficialmente al 30%, ma alle statistiche ufficiali, in Tunisia, non crede nessuno.