Indonesia, il maltempo ostacola le operazioni di soccorso dopo lo tsunami

Indonesia, il maltempo ostacola le operazioni di soccorso dopo lo tsunami
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Di Giulia Avataneo
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Non c'è pace per l'isola di Giava, che dopo lo tsunami del 22 dicembre fronteggia un'ondata di maltempo con piogge ininterrotte da giorni. Difficili le operazioni di soccorso, con i mezzi che si fanno strada a fatica fra i detriti. L'allerta maremoto rientrerà solo il 4 gennaio.

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Dopo lo tsunami, l'alluvione. La pioggia incessante rende ancora più difficili le operazioni di soccorso sull'isola di Giava, colpita il 22 dicembre da un maremoto con onde alte 5 metri, che hanno provocato almeno 430 vittime. Mentre le autorità chiedono alla popolazione di rimanere lontana dalle coste, in caso di altre onde anomale, i soccorritori si fanno largo fra le strade invase dai detriti, in cerca di superstiti.

"Al rifugio dove ci siamo fermati si trovano non solo persone colpite dallo tsunami, ma anche famiglie che hanno la casa allagata - Rosemarie North, della Federazione internazionale della Croce Rossa - La combinazione tra le onde alte, la pioggia e i detriti accumulati dal maremoto impediscono al livello dell'acqua di scendere e all'alluvione di retrocedere".

Si rischia la crisi sanitaria

Nella provincia di Banten, la più colpita dal disastro, la Croce Rossa distribuisce aiuti alla popolazione. Sono almeno 150 i dispersi, mentre 1500 persone sono rimaste ferite. In 21mila sono stati evacuati dalla fascia costiera e ora sull'isola si rischia la crisi sanitaria.

"Al momento siamo concentrati sulla collina, dove più di 16mila persone hanno trovato rifugio dalla costa. Sono accolti a casa di amici o familiari, ma anche nelle moschee e nelle scuole. A loro forniamo acqua, tende, lenzuola, ma anche cure mediche", conclude la funzionaria della Croce Rossa.

La minaccia del Krakatau

Lo stato di emergenza sull'isola di Giava durerà fino al 4 gennaio. Come spiegato dall'Agenzia meteorologica indonesiana, il timore adesso è che il maltempo provochi altri crolli del cratere Anak Krakatoa, all'origine dello tsunami la notte del 22 dicembre. Il vulcano è conosciuto anche come il "figlio del Krakatau", che nel 1883 causò l'eruzione più disastrosa di tutti i tempi, con oltre 36mila vittime, maremoti a catena e una nube di cenere che abbassò la temperatura globale di un grado.

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