Prigionieri di guerra o sospetti criminali? Kiev chiede l'applicazione della Convenzione di Ginevra ai militari trattenuti a MOsca dopo lo scontro navale nel Mar d'Azov. Per Mosca invece si tratta di sospetti criminali comuni da giudicare secondo il codice penale.
Prigionieri di guerra o sospetti criminali?
Lo status giuridico dei marinai ucraini detenuti in Russia dopo lo scontro navale nel Mar d'Azov è oggetto di un'aspra disputa tra Mosca, che intende giudicarli in base al codice penale, e il governo di Kiev, che pretende invece l'applicazione della Convenzione di Ginevra.
LA TESI DI KIEV
Lo spiega a Euronews l'avvocato di uno dei marinai ucraini, Sergey Badamshin: "La nostra principale linea di difesa è, in primo luogo, che si tratta di militari, prigionieri di guerra che in conformità con la Convenzione di Ginevra devono essere immediatamente rilasciati e restituiti alla loro patria. Il mio compito come avvocato è, prima di tutto, proteggere un prigioniero di guerra. Credo che il mio Paese dovrebbe liberarlo, credo che la Russia dovrebbe rispettare gli obblighi internazionali che si è assunta e che ha ratificato ".
Sono 34 gli avvocati del pool ingaggiati dalle autorità ucraine per difendere l'equipaggio. "Alcuni dei marinai sono stati feriti durante il bombardamento - aggiunge l'avvocato - circostanza che dimostra, ancora una volta, come fosse in corso - spiega - "un'azione militare in piena regola.I feriti si stanno riprendendo, sono stati colpiti durante il bombardamento della nave dalle guardie di frontiera russe, Da quello che so, hanno sparato con un calibro da 630, un'arma di artiglieria che spara come una mitragliatrice".
LA TESI DI MOSCA
Mosca respinge la tesi di Kiev. I prigionieri di guerra per il Cremlino esistono solo tra paesi in guerra, come spiega il presidente del comitato della Duma di stato per gli Affari Esteri Leonid Slutsky: "Ma scusi, se mi invento improvvisamente un territorio di qualcuno, sono detenuto? O basta avere delle stellette sulle spalline, per essere un prigioniero di guerra o qualcosa di simile? E' assurdo e penso che sia chiaro a tutti. I nostri colleghi di Kiev falliranno se cercheranno di trascinare ancora una volta la Russia nel teatro dell'assurdo".
Nonostante lo scontro navale abbia portato i due Paesi sull'orlo della guerra e che i marinai siano trattenuti in Russia da circa un mese, le ostilità sembrano tornate, almeno per il momento, al campo diplomatico.