Quattro anni fa vennero alla luce delle foto, che ritraevano rifugiati in un centro d'accoglienza tedesco, subire intimidazioni e umiliazioni da parte di alcuni uomini della sicurezza
E' iniziato a Siegen, in Renania Settentrionale-Vestfalia, il processo contro 30 dipendenti di una società di sicurezza privata, accusati di lesioni fisiche gravi, privazione della libertà e coercizione.
I fatti risalgono al 2013 e 2014, quando vennero pubblicate alcune foto, in particolare una che ritrae un rifugiato in un centro d'accoglienta a Burbach, prono, con le braccia ammanettate e due uomini della sicurezza che lo deridono, mentre uno dei due gli tiene un piede sul collo.
Da queste foto e dalle testimonianze dei profughi partirono le indagini, che svelarono ripetute intimidazioni e gravi umiliazioni subite dai rifugiati. Questi a volte venivano addirittura imprigionati per giorni nel centro di accoglienza e costretti a vivere in condizioni igieniche precarie. Le foto e i video pubblicati causarono sgomento in Germania e fecero il giro del mondo.