La dichiarazione choc sarebbe del Principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, al telefono con Jared Kushner e John Bolton, consiglieri del Presidente Trump. Tiepida condanna da parte di Netanyahu: "Quello che successo a Istanbul è orrendo, ma l'importante è che l'Arabia Saudita resti stabile".
Un mese dopo il maledetto 2 ottobre
Il Principe ereditario saudita Mohammed bin Salman avrebbe descritto il giornalista Jamal Khashoggi come un "pericoloso islamista", in una telefonata con il genero di Trump, Jared Kushne,r e il consigliere per la sicurezza americana John Bolton.
La telefonata, rivelata dall'Washington Post, sarebbe avvenuta pochi giorni dopo la scomparsa di Khashoggi, editorialista dello stesso quotidiano.
In una dichiarazione rilasciata al Post, la famiglia di Khashoggi ha definito assolutamente falso il profilo da convinto islamista del giornalista.
Intanto, un funzionario saudita ha negato che il principe Mohammed bin Salman abbia mai avanzato queste accuse, affermando che "di tanto in tanto si verificano" telefonate di routine tra Riad e Washington, ma che "nessun commento di questo tipo è mai stato fatto".
Lo stesso Principe, qualche giorni fa, aveva dichiarato: "I colpevoli verranno puniti".
"Ma il problema più grande è l'Iran"
Da Varna (Bulgaria) - durante un incontro con i leader di Bulgaria, Serbia, Grecia e Romania - il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicamente condannato per la prima volta l'omicidio di Khashoggi, ma ha detto che la cooperazione con Riad contro l'Iran è una priorità.
"Quello che è successo nel consolato di Istanbul è stato orrendo, ma allo stesso tempo dico che è molto importante per la stabilità del mondo che l'Arabia Saudita rimanga stabile, perché penso che il problema più grande sia l'Iran", ha dichiarato Netanyahu.
Dopo quello che è avvenuto nel Consolato saudita di Istanbul, molti paesi hanno preso le distanze dall'Arabia Saudita, senza arrivare . nonostante le pressioni dell'Unione Europea, a reali sanzioni.
Il 2 novembre è la "Giornata internazionale contro l'impunità per i crimini contro i giornalisti".