Washington: proteste e arresti dopo il via libera al giudice Kavanaugh

Le proteste sono iniziate prima che la conferma di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema fosse ufficializzata al Senato.
A presiedere lo storico voto il vice Presidente statunitense, Mike Pence, costretto a sospendere le operazioni di voto in seguito alle proteste dei manifestanti in aula negli spazi adibiti al pubblico, repentinamente allontanati dalle forze dell'ordine.
Fuori dal Senato, intanto, circa 160 dimostranti venivano arrestati.
I manifestanti esternano a chiare lettere la propria delusione.
"Per me è chiaro che al Senato non importa granché - afferma questa cittadina del Maryland - la verità non è considerata".
"Ero molto fiduciosa - le fa eco un'altra residente - non potevo credere che il Senato deludesse in questo modo dopo l'audizione di Christine Blasey Ford e di Kavanaugh con le sue bugie".
Nonostante l'acceso dibattito sulle accuse di violenza sessuale, i sostenitori di Kavanaugh restano fermi sulle proprie posizioni: e mentre il giudice prestava giuramento nel corso di una cerimonia privata, le proteste continuavano fuori dal palazzo.
La meta della Corte Suprema, comunque, è raggiunta: con 50 voti favorevoli e 48 contrari, il Senato statunitense dà il via libera all'ingresso del giudice Brett Kavanaugh nel più alto organo della magistratura.
Per effetto del voto decisivo, che regala a Trump la vittoria più importante della sua presidenza ad un solo mese dalle elezioni di medio termine nonostante alcuni tentativi di boicottaggio, il giudice sostituirà Anthony Kennedy e siederà a vita alla Corte Suprema.
Favorevoli e contrari
I Repubblicani hanno votato pressoché compatti a favore, tuttavia i Democratici, pur sconfitti, non mollano la presa, assicurando l’apertura di un’indagine seria sul giudice, nel caso in cui prenderanno il controllo della Camera al voto del prossimo novembre.
La scorsa settimana, l'aula aveva ascoltato la sua principale accusatrice, Christine Blasey Ford, la cui testimonianza non ha evidentemente spostato molti voti.
Si pone, dunque, la parola "fine" ad un processo segnato dalle accuse di aggressione sessuale, lanciate da più donne all'indirizzo di Kavanaugh.
Accuse e proteste
Il tanto decantato rapporto dell'FBI non ha aggiunto, a quanto pare, nuovi elementi utili a screditare il giudice.
Fuori dal Senato e per le vie di Washington, intanto, si è manifestato per giorni, col pesante bilancio di circa 300 fermi: le attiviste del movimento #metoo hanno protestato contro un successo definito "maschilista, un atto di prepotenza" firmato Donald Trump_._
Proteste materializzatesi finanche nel Maine, Stato della Senatrice repubblicana Susan Collins, che votato sì a Kavanaugh, ricevendo per questo una pioggia di critiche.
Sta di fatto che la Corte diventa così la più conservatrice della storia moderna a stelle e strisce.