Bolsonaro-Haddad, i duellanti delle elezioni brasiliane

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Elezioni particolari in Brasile : i due leader più popolari non hanno potuto partecipare alla campagna: Lula (sinistra), perché la sua candidatura è stata bocciata a causa della condanna per corruzione; e Bolsonaro (destra) , perché è stato accoltellato il 6 settembre

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Jair Bolsonaro, il candidato di estrema destra, domina la scena delle elezioni brasiliane. E' favorito nei sondaggi, con oltre 10 punti di vantaggio su Fernando Haddad, delfino di Inacio Lula da Silva.

Chi eleggono i brasiliani?

Poco più di 147 milioni di cittadini brasiliani sono chiamati alle urne per eleggere presidente e vicepresidente della Repubblica, i governatori dei 27 Stati del paese - compreso il Distretto Federale -, 513 deputati federali, 54 senatori e centinaia di legislatori nei Parlamenti di ogni entità federale.

I sondaggi

Dopo aver registrato la più alta crescita nei sondaggi in due settimane, Haddad si è fermato sul 22%, ben lontano da Bolsonaro, che ha superato il 35% nelle ultime inchieste demoscopiche.

L'ultimo sondaggio Datafolha, infatti, conferma che l'erede di Lula resta in pareggio virtuale con il candidato di estrema destra ma non avrebbe la forza elettorale di batterlo.

**Elezioni molto particolari
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Le elezioni di domenica presentano molte caratteristiche inedite. Anzitutto, i due leader più popolari nel paese non hanno potuto partecipare alla campagna: Lula, perché la sua candidatura è stata bocciata a causa della sua condanna per corruzione; e Bolsonaro, perché è stato accoltellato all'addome lo scorso 6 settembre, durante un appuntamento elettorale.

Con l'eliminazione di Lula - che i sondaggi davano ben sopra al 40% - la candidatura del Partito dei Lavoratori (Pt) è passata a Fernando Haddad, ex sindaco di San Paolo ed ex ministro dello stesso Lula. Un'altra caratteristica senza precedenti di queste elezioni è che le intenzioni di voto ottenute dai due candidati più popolari risultano inferiori alla loro percentuale di rifiuto, cioè al numero di elettori che dicono che non voteranno mai per loro.

Tanto Bolsonaro quanto Haddad hanno tassi di rifiuto superiori al 40%, il che significa che nei due casi sono più numerosi gli elettori che vogliono vederli sconfitti che quelli che li vogliono presidenti.

La polarizzazione Bolsonaro-Haddad, inoltre, ha avuto un effetto devastante per le forze politiche e i candidati più centristi. Il caso più clamoroso è quello dell'ambientalista Marina Silva, che ha perso due terzi dei suoi potenziali voti in meno di un mese, sprofondando al 4%. Ma anche Geraldo Alckmin (centrodestra), partito come uno dei possibili favoriti, non è riuscito a decollare al di sopra del 9-10%. Un altro aspetto svelato dai sondaggi è che anche se Haddad sarà con ogni probabilità lo sfidante di Bolsonaro al ballottaggio - previsto per il 28 ottobre - non è però il candidato con migliori possibilità di imporsi al secondo turno.

I seggi restano aperti dalle 8 alle 17 (dalle 13 alle 22 in Italia) e i cittadini voteranno usando urne elettroniche. Il Tribunale Superiore Elettorale (Tse) autorizza la diffusione di exit-poll immediatamente dopo la chiusura dei seggi.

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