Chiuso il vertice di Pyongyang con un impegno per la pace. Il ministro degli esteri nordcoreano invitato a un bilaterale dal segretario di Stato americano Pompeo.
Un altro vertice finito sotto i migliori auspici, nei prossimi mesi la prova del nove. Si è concluso a Pyongyang il meeting, il terzo in pochi mesi e il primo in Corea del Nord, tra il presidente sudcoreano e il suo omologo del Nord, Kim Jong-un. I due hanno chiuso la tre giorni di lavori con una visita al monte sacro Paektu, un desiderio del sudcoreano Moon Jae-in un'istantanea importante quella dei due leader insieme in un luogo mitologico.
L'accordo raggiunto
Ma ancora più importante è stato l'esito del vertice. Il leader nordcoreano ha annunciato la chiusura del sito di processamento dell'uranio di Yongbyon, centro del programma nucleare nordcoreano, i due Paesi poi sospenderanno dal primo novembre le manovre militari alla frontiera e Kim Jong-un ha affermato che c'è l'intesa su una "Penisola libera da armi nucleari e minacce.
La reazione di Washington
Il presidente americano Donald Trump ha accolto con favore le notizie parlando di progressi straordinari e il segretario di Stato Mike Pompeo ha fatto sapere che Washington è pronta a riprendere immediatamente i negoziati con la Corea del Nord con l'obiettivo di completare la denuclearizzazione del Paese entro il gennaio del 2021 e ha invitato il ministro degli esteri nordcoreano per un incontro a New York la prossima settimana, a margine dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.