Pussy Riot, Verzilov: i medici, "avvelenamento probabile"

"Si tratta molto probabilmente di un caso di avvelenamento", lo afferma lo staff medico dell'ospedale Charité di Berlino, che ha preso in cura Piotr Verzilov, attivista anti-Putin legato alle Pussy Riot. Il trentenne è l'ex marito di Nadia Tolokonnikova, una delle cantanti che inscenarono nella principale cattedrale di Mosca la famosa preghiera contro il Cremlino che costò loro la detenzione in Siberia.
"Il paziente è ancora in terapia intensiva", hanno dichiarato i medici in conferenza stampa, "Ma la notizia positiva è che non è in pericolo di vita. Ci sono stati notevoli miglioramenti".
L'uomo si era sentito male l'11 settembre, al termine di una giornata in un tribunale a Mosca dove era detenuta la sua attuale compagna Veronika Nikoulchina, anche lei una Pussy Riot e con cui Verzilov quest'estate aveva invaso il campo di calcio della finale dei Mondiali in Russia.
Il ragazzo ha perso progressivamente l'uso della vista, delle gambe e della parola.
Verzilov ha cittadinanza russa e canadese. L'ambasciata del Canada sta seguendo la vicenda per dare una mano a far luce sul caso. E si pensa che stia pagando le cure a Berlino del paziente.