Il 17 agosto del 2017 l'attacco al cuore della capitale catalana. A un anno di distanza, i ricordi dei testimoni, tra paura voglia di ricominciare.
Su las ramblas di Barcellona sembra essere tornata la normalità. Anche se la ricorrenza del primo anniversario dell'attacco terroristico tra i piu' gravi che il Paese ricordi, fa rivivere a molti quei tragici momomenti, Tra questi, i Mossos d'Esquadra, tra i primissimi ad essere intervenuti al mercato della boqueria per tentare di evitare che la situazione degenerasse ancora di piu'...
Come racconta Cristobal García, in servizio proprio su La rambla quella sera: "a un certo punto abbiamo visto uscire un gran numero di persone con i volti scuri, segno che stava succedendo qualcosa di grave. Siamo scesi dalla macchina e abbiamo sentito urlare che dentro qualcuno stava sparando. a quel punto con il mio collega abbiamo deciso di entrare con la nostra arma d'ordinanza per provare a evitare un pericolo maggiore. Siamo entrati e abiamo visto le persone stese sul pavimento".
Quel 17 agosto, per molte ore, gli attentatori hanno girato a piede libero, per i sanitari è stato molto difficile coordinare i soccorsi come spiega quest'infermiere: "eravamo spaventati che potesse scattare un nuovo attacco, era una cosa che non potevamo escludere in quel momento, lo avevamo visto succedere in altre città...abbiamo dovuto tener in grande considerazione i problemi di sicurezza
In molti cercano di dimenticare, ma non è facile. Paola Pujol è una commerciante e la sua vetrina dà proprio sulla Rambla: "Abbiamo avuto molta paura, ma tornare a lavoro è stata la cosa migliore da fare. Non possiamo dimenticare quello che e successo, forse non troveremo mai le risposte alle nostre domande ma abbiamo il dovere di riprendere a respirare, a lavorare, a vivere."
Le indagini sull'attentato de la rambla continuano sotto la guida del giudice Fernando Andreu, 3 persone sono in prigione con l'accusa di terrorismo.
Cristina Giner, Euronews: "il giudice istruttore ha parzialmente revocato il segreto istruttorio sul caso, ldall'inchiesta emerge come i giovani terroristi si siano radicalizzati grazie all'imam di Ripoll, ma ci sono ancora molti punti oscuri della vicenda, primo fra tutti quello dei collegamenti internazionali della cellula di Barcellona".