Dopo una serie di dati discordanti forniti dalle agenzie governative, il ministero per la sicurezza dell'Indonesia annuncia: "Le vittime del terremoto sono 319. Speriamo che la cifra non aumenti*. Secondo la Croce Rossa, almeno 20mila persone non hanno ancora ricevuto alcun soccorso.
Uno sciame sismico infinito
ISOLA DI LOMBOK (INDONESIA) - La nuova forte scossa di terremoto che giovedì ha colpito l'Indonesia (magnitudo 6.2, 5.9 secondo altri istituti di rilevazione sismica) non ha causato vittime, ma ha provocato ulteriori danni alla già devastata isola di Lombok, colpita da almeno 350 scosse di assestamento da domenica scorsa, quando il sisma principale, di magnitudo 7.0 (6.9 secondo altri istituti geofisici) ha distrutto buona parte della zona settentrionale dell'isola.
Un triste balletto di dati
Dopo una serie di dati discordanti forniti dalle agenzie governative indonesiane, ora il bilancio ufficiale è di 319 vittime, quasi 1500 feriti e oltre 270.00 sfollati.
Lo conferma il ministro per la sicurezza dell'Indonesia, H. Wiranto, ex generale dell'esercito.
"Gli ultimi dati che ho ricevuto dal capo dell'operazione dicono che il bilancio delle vittime è di 319. Dopo questo incontro spero che tutte le cifre ufficiali rimarranno le stesse".
20 mila persone senza soccorso
Secondo la Croce Rossa indonesiana, almeno 20 mila persone non hanno ricevuto alcun tipo di soccorso e aiuto, nè cibo nè acqua, da domenica.
Sul suo profilo Twitter, la Croce Rossa ricorda i comportamenti da seguire in caso di ulteriori forti scosse.
I bambini del terremoto
La Croce Rossa si occupa anche dei bambini colpiti, con le loro famiglie, dal terremoto.
Sul profilo Twitter, compare questo video.
"I 30 bambini che erano nel villaggio Dangiang, ora evacuato, nel distretto di North Lombok, sono invitati a disegnare insieme. Questa attività è fatta per allontanare il trauma del terremoto ai bambini".
Mentre continua la fuga di turisti e residenti, ora i sopravvissuti debbono fronteggiare anche la presenza di bande di sciacalli, che stanno facendo razzia in quel che resta degli edifici crollati.
"Ci tireremo su"
Tra le vittime, non ci sono turisti stranieri. Le strutture turistiche hanno retto l'urto del terremoto e qualche resort, come quello a Gili Trawangan di proprietà italiano Marco Femio, ha ricominciato a ricevere prenotazione per settembre. "Piano piano ci tireremo su", spiega Femio all'agenzia Ansa.
La vita prova a continuare.