Londra si chiama fuori "Per noi l'accordo sul nucleare resta valido", dice Alistair Burt, viceministro degli Esteri
Le sanzioni contro il regime degli Ayatollah sono state lanciate ufficialmente e sono le peggiori mai imposte e in novembre aumenteranno ancora ad un ulteriore livello.
Non modera i toni Donald Trump che ha spiegato chiaramente la politica della Casa Bianca su twitter. Chiunque faccia affari con l'Iran non li farà con gli Stati Uniti. Io chiedo la pace nel mondo, niente di meno!"
Ma le cose sembrano più complesse da come vorrebbe che fossero il preside nte americano. Londra ad esempio si è smarcata nettamente dalle sanzioni e ribadisce la sua fedeltà all'accordo con l'Iran sul nucleare. Un atteggiamento logico visto che Londra ha bisogno del mercato iraniano visti i problemi che ha con la Brexit.
Le minacce di Trump però potrebbero avere una ricaduta importante er la Germania che esporta auto e tecnologia negli Stati Uniti ma anche per il belpaese visto che l'Italia con 5 miliardi di euro di interscambio all’anno è tra i Paesi comunitari che rischia maggiormente. La sensazione è che Bruxelles sia tra due fuochi: da una parte il rammarico per questa situazione e dall'altra gli interessi economici e il timore che, come spessissimo fatto finora, i partner europei procedano in ordine sparso.