Il provvedimento protegge le aziende europee colpite dalle sanzioni imposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo la retromarcia sul nucleare
L'Unione Europea scende in campo per proteggere le aziende europee che fanno affari con l'Iran dopo la retromarcia degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare e la reimposizione delle sanzioni.
A partire dal sette agosto entrerà in vigore lo statuto di blocco, il provvedimento messo punto dall'Unione Europea per neutralizzare gli effetti extra-territoriali delle misure punitive volute da Donald Trump.
"L'Unione Europea - si legge in un comunicato congiunto firmato dalla responsabile della diplomazia Federica Mogherini e dai ministri di Germania, Francia e Regno Unito - si rammarica profondamente per la reimposizione della sanzioni contro l'Iran. Preservare l'accordo sul nucleare è una questione di rispetto degli accordi internazionali e di sicurezza".
Sono numerose le aziende europee colpite dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti: si va dall'industria automobilistica, con marchi come Peugeot e Renault che hanno già annunciato tagli ai loro investimenti nel paese, a colossi petroliferi come la Total, che lo scorso maggio ha deciso di abbandonare l'accordo per sviluppare un giacimento di gas.
Colpiti dalle sanzioni anche il costruttore europeo di aeromobili Airbus, la tedesca Siemens e Fincantieri. Nel 2016 l'azienda italiana ha firmato con l'Iran diversi accordi che l'anno scorso hanno portato ad un aumento delle esportazioni verso il paese del 12,5%.