Il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, parla apertamente di *repressione" della Chiesa da parte del governo di Ortega, dopo che l'Episcopato è stato accusato di "tentato colpo di stato" per aver chiesto le elezioni anticipate e risolvere la crisi sociale del Nicaragua.
Il governo contro la Chiesa
In Nicaragua, salgono altissime le tensioni tra la Chiesa Cattolica e il governo del Presidente Daniel Ortega e della vice-Presidente Rosario Murillo, moglie dello stesso Ortega.
Il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, [denuncia la persecuzione contro la Chiesa.]()
Chiese profanate
Almeno sette chiese sono state profanate da seguaci di Ortega, dopo che l'Episcopato ha chiesto al presidente di anticipare a marzo 2019 le elezioni previste per il 2021 per porre fine ad una crisi sociale che dal 18 aprile - data di inizio delle proteste popolari - ha causato una cifra imprecisata di vittime tra i civili - tra le 277 e le 351 - causate dagli scontri con polizia e paramilitari.
Migliaia, secondo le opposizioni, gli avversari politici incarcerati.
I sostenitori di Ortega hanno già aggredito il Nunzio apostolico, Stanislaw Waldemar Sommertag, il vescovo Silvio Báez, oltre a diversi sacerdoti e allo stesso cardinale Brenes.
La visita alla chiesa dei "rifugiati"
Il cardinale Brenes, domenica 22 luglio, si è recato nella chiesa della Divina Misericordia di Managua, dove hanno trovato rifugio gli studenti scampati all'assalto della polizia dello scorso 14 luglio, che ha causato la morte di due giovani e il ferimento di altri quattordici.
"Ma quale colpo di stato!"
Secondo Ortega, la richiesta di elezioni anticipate equivale ad un tentato colpo di stato.
"Essere un golpista come mi hanno definito", dichiara ai microfoni il cardinale Brenes, "implica un colpo di stato contro lo stato e io non ho intenzione di fare un colpo di stato perché non sono un politico e nessuno dei vescovi è un politico. Nessuno di noi vuole assumere la presidenza, né vogliamo formare un partito politico, quindi non vediamo alcun senso nell'affermazione secondo la quale noi vogliamo prendere il potere".
Le manifestazioni contro Ortega sono continuate domenica, in tutto il Nicaragua, stavolta senza violenze.
Diritti umani calpestati
La Commissione interamericana per i diritti umani ha denunciato omicidi, esecuzioni extragiudiziali, maltrattamenti, possibili atti di tortura e detenzioni arbitrarie commesse contro la maggioranza della popolazione giovane del paese.