Code tagliate e maiali lasciati agonizzare: Animal Equality denuncia 2 allevamenti

Code tagliate e maiali lasciati agonizzare: Animal Equality denuncia 2 allevamenti
Diritti d'autore Foto: Flickr, Animal Equality
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Di Lillo Montalto Monella
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Animali lanciati in aria, presi a bastonate sul muso, mutilati brutalmente oppure lasciati a morire di stenti. Lo denuncia una organizzazione internazionale che lancia una petizione ai ministri Centinaio e Grillo

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Un'investigazione sotto copertura di Animal Equality, organizzazione internazionale per la protezione animale, ha rivelato l'incuria e i maltrattamenti subiti da maiali allevati in strutture coinvolte nella filiera DOP.

L'indagine, realizzata grazie al lavoro di un infiltrato ad aprile 2018, è stata effettuata in due allevamenti nelle province di Cuneo e Mantova ora sotto l'attenzione delle autorità.

Nelle immagini si vedono chiaramente gli operatori maneggiare i cuccioli, le scrofe e i maiali adulti come fossero oggetti; suini colpiti con bastoni, lasciati morire nei corridoi, malati e coperti di ferite oppure amputati della coda in violazione delle direttive UE.

La Ong scrive che la pratica del taglio delle code è "sistematica, praticata come routine, in contrasto con le direttive dell’Unione Europea, che ha già richiamato l’Italia denunciando come la quasi totalità degli allevamenti violi le direttive UE".

Foto: Flickr, Animal Equality

Animal Equality ha denunciato ai Carabinieri Forestali e ai NAS i proprietari dell’allevamento situato in provincia di Cuneo e presentato un esposto firmato anche dal Garante per i diritti animali e dal Consigliere della Regione Piemonte Francesca Frediani (M5S).

In Italia la quasi totalità dei maiali (più del 98%) subiscono il taglio della coda di routine, in violazione della Direttiva europea 2008/120/EC che stabilisce le norme minime per la protezione di questi animali, denuncia Ciwf Italia.

Una pratica effettuata quando gli allevamenti intensivi sono sovraffollati e in precarie condizioni igienico-sanitarie per evitare che i suini rivolgano la propria frustrazione mordendosi coda e orecchie.

Foto: Flickr, Animal Equality

Uno dei consorzi DOP contattati da euronews puntualizza che in Italia ci sono migliaia di allevamenti suinicoli che riforniscono le aziende di stagionatura del prosciutto: i controlli fanno capo al Ministero della Salute che li attua attraverso il Servizio Veterinario locale e nazionali, non ai consorzi stessi. "Il benessere animale è regolato da una normativa italiana ed europea e quindi i controlli sono ministeriali".

In Italia nel 2016 sono stati macellati circa 12 milioni di suini e sono 500.000 le scrofe allevate, per la grande maggioranza in gabbia. Con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, l'Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania.

Animal Equality ha lanciato una petizione ai ministri Gian Marco Centinaio (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e Giulia Grillo (Salute) per ottenere maggior controllo delle condizioni degli animali, la sospensione di metodi che non rispettano le direttive europee e un aggiornamento della normativa relativa all’utilizzo delle gabbie per le scrofe.

Come funziona il settore: la scheda di ISMEA

Euronews ha contattato le parti in causa (Ministero della Salute, delle Politiche Agricole e associazioni di categoria) per capire:

  • quali azioni efficaci sono intraprese per fare rispettare le disposizioni della direttiva 2008/120/EC per prevenire morsicatura e taglio della coda dei suini;

  • Quale la frequenza dei controlli sugli allevamenti e conoscere la strategia nazionale per implementare la direttiva di protezione dei suini;

  • Cosa rischiano allevamenti che infrangono le direttive comunitarie e nazionali come i due mostrati nel video;

  • Come evitare che le carni dei suddetti maiali finiscano nel circuito degli stagionatori DOP che riforniscono i consorzi di eccellenza Made in Italy.

Restiamo in attesa di risposte e vi promettiamo un aggiornamento in merito appena possibile.

Fonte: ISMEA
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