Amnesty International: "A Raqqa fu strage di civili"

Amnesty International: "A Raqqa fu strage di civili"
Di Gioia Salvatori
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Presentato un dossier che denuncia un uso spropositato della forza da parte della coalizione a guida statunitense con centinaia di vittime civili.

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Attacchi senza preavviso, con un numero di morti tra i civili inermi spropositato, forse 2000. Vittime gli abitantidi Raqqa, la scorsa estate, durante la battaglia per la liberazione della città siriana che era una roccaforte dello stato islamico.

La denuncia è di Amnesty International dopo sopralluoghi sui siti bombardati dalla coalizione a guida statunitense. 

Emblematica la storia di 4 famiglie sterminate tra cui i Badran, che hanno perso 39 parenti. Benjamin Walsby, ricercatore di Amnesty International per il Medio Oriente: "Non c'è nessuna ragione di sicurezza o militare per non indicare i luoghi dei bombardamenti, gli obiettivi e, se è vero che li hanno gettati, dire dove hanno buttato i rifiuti esplosivi; questi attacchi sono in contrasto con il diritto internazionale, loro non hanno niente da nascondere quindi perché non informare? Noi vogliamo trasparenza e vogliamo responsabilità sotto forma di indagini serie".

"Dobbiamo imparare la lezione che viene dalla morte di una bimba di un anno, Tulip Badran, o dalla morte di Abu Saif, di 80 anni, da quello che ci hanno detto il resto dei civili intervistati e da tutte le altre vittime di Raqqa".

Il risultato della ricerca di Amnesty è in netto contrasto con le parole del generale americano Stephen Towsend che comandava la Coalizione e disse "non c'era mai stata una campagna militare così precisa in tutta la storia militare".

Con la battaglia di Raqqa di fatto venne rasa al suolo una città di 300mila abitanti.

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