La donna, catturata durante la battaglia di Mosul, ha detto di essere stata costretta dal marito a seguirlo in Iraq.
È sfuggita alla pena di morte ma è diventata la seconda francese condannata in Iraq, in meno di due mesi, per terrorismo. Mélina Boughedir, una donna di 27 anni, arrestata durante la battaglia di Mosul nel 2017 è stata condannata da un tribunale di Baghdad questa domenica come jihadista dello stato islamico.
I suoi avvocati hanno annunciato che faranno ricorso in appello e hanno puntato il dito contro il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian per "inaccettabili ingerenze".
Il ministro pochi giorni fa, aveva invitato Bagdad a "processare una terrorista dell'ISIS che ha combattuto contro l'Iraq". Contro la donna anche in Francia c'è una mandato di cattura per terrorismo spiccato nel 2016.
La diretta interessata ha sempre respinto tutti gli accrediti dicendo che il marito l'aveva costretta a seguirlo in Iraq. Stessa cosa aveva detto Djamila Boutoutaou, 29 anni, anche lei francese, anche lei condannata a 20 anni.