Turchia, Cumhuriyet: condanne e (poche) assoluzioni, le reazioni

Turchia, Cumhuriyet: condanne e (poche) assoluzioni, le reazioni
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Di Roberto Alpino
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Per l’ex Direttore ed un redattore è stato disposto lo stralcio e saranno giudicati da un’altra Corte, scarcerato dopo 542 giorni di prigionia l'Amministratore della casa editrice

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Non si sono fatte attendere in Turchia le reazioni alla sentenza del processo che ha visto protagonisti diciotto tra giornalisti, collaboratori e dirigenti dello storico quotidiano Cumhuriyet.

Processo del tutto "indiziario", basato sulla sola linea editoriale del giornale, palesemente anti-governativa.

Emesse tredici condanne e tre assoluzioni, mentre è stata disposta la scarcerazione dopo 542 giorni di prigionia per Akin Atalay, unico tra gli imputati ancora in detenzione.

Akın Atalay, Amministratore di Cumhuriyet, dice:

"Ci hanno preso come ostaggi e volevano il controllo del giornale, perché sapevano che non può essere comprato con i soldi, pensavano di poterlo barattare in cambio degli ostaggi, ma non è andata così.

Noi mostreremo loro come si fa giornalismo: ci sono centinaia di redattori, accademici, studenti, ufficiali, avvocati, molte persone in carcere e renderli liberi è l'obbligo di tutti".

Per l’ex direttore Dundar ed un cronista è stato disposto lo stralcio, dunque saranno giudicati da un’altra Corte.

Intanto, il membro del Parlamento Europeo, Kati Piri, ha definito "ridicole" le accuse di terrorismo" ai danni degli incriminati, prendendo le difese della testata che dal 1924 è sopravvissuta a cinque Colpi di Stato.

Sentenze dai due ai sette anni di reclusione erano state comminate per i giornalisti e amministratori del quotidiano laico, il più antico in Turchia, noto per le sue battaglie contro il Presidente Erdogan.

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