Scontri al confine: arresti per aver fatto entrare migranti in Francia

Scontri al confine: arresti per aver fatto entrare migranti in Francia
Diritti d'autore L'elicottero, la recinzione e il cartello del gruppo di estrema destra Generation Identitaire
Diritti d'autore L'elicottero, la recinzione e il cartello del gruppo di estrema destra Generation Identitaire
Di Lillo Montalto MonellaANSA, AFP
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Il pubblico ministero del comune di Gap conferma a AFP "diversi fermi" per "aver favorito l'ingresso di stranieri in situazione irregolare sul territorio nazionale e in banda organizzata". ANSA parla di 4 persone in stato di "fermo per identificazione"

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Due persone sono state fermate e messe in regime di sorveglianza a vista dalla gendarmeria francese a Briançon dopo aver preso parte domenica pomeriggio alla manifestazione al confine con l'Italia. L'accusa è quella di aver favorito l'ingresso in Francia di una trentina di migranti provenienti dall'Italia. Lo riporta l'agenzia AFP.

Stando a quanto scrive ANSA, invece, i fermati sono quattro (tutti italiani). I provvedimenti della polizia francese riguardano tre uomini e una donna, tutti sottoposti al cosiddetto 'fermo per identificazione'. Uno è un anarchico originario di Cagliari, un secondo risulta legato al centro sociale torinese Askatasuna.

Secondo quanto riferisce AFP, i fermati "hanno partecipato attivamente agli sconfinamenti avvenuti sul colle del Monginevro" quando un centinaio di militanti francesi e italiani hanno varcato la frontiera per protesta contro la presenza dei militanti di estrema destra del movimento Generation Identitaire a Nevache, vicino al Colle della Scala.

Interrogato dall'agenzia francese, il pubblico ministero di Gap ha confermato "diversi arresti" specificando che gli indagati erano in custodia cautelare per "aver favorito l'ingresso di stranieri in situazione irregolare sul territorio nazionale e in banda organizzata".

Gli scontri di domenica per protestare contro il blitz di Generation Identitaire

La tensione tra i manifestanti antifascisti italo-francesi dei movimenti No Tav e Briser les frontieres e le forze dell'ordine francesi è montata domenica al confine di Monginevro. Il corteo, partito dalla vicina Claviere, ultimo comune in territorio italiano, e formato da 300-400 attivisti, si è trovato la strada sbarrata dal cordone della Gendarmeria e della Polizia francese.

Dopo qualche frizione a Monginevro, i manifestanti, ai quali si sono aggiunti alcuni migranti, hanno ripreso il loro cammino attraverso i sentieri ancora innevati, in direzione di Briançon. Nel frattempo, il presidio di Generation Identitaire era già stato lasciato, in tarda mattinata, dai militanti.

Quest'ultimo ha bloccato da sabato a domenica mattina il Colle della Scala, che congiunge la Val di Susa in Piemonte con la Val della Clarée nel dipartimento delle Hautes-Alpes, a 6km dalla frontiera, considerato "un punto di passaggio strategico dei clandestini".

Il gruppo, la cui azione ha suscitato la reazione positiva di Marine Le Pen, ha utilizzato anche un elicottero per la propria azione dimostrativa. Hanno piazzato nella neve una rete di plastica da cantiere lunga centinaia di metri oltre al grande striscione con la scritta in inglese "No Way".

Secondo Briser les frontieres, "è inaccettabile che un gruppo di neonazisti francesi e italiani - abbia presidiato il Colle della Scala. Le nostre valli ci appartengono e non possiamo lasciare dei fascisti nella libertà di circolare a pochi giorni dal 25 aprile. I partigiani su queste montagne hanno dato tutto".

Su Facebook il gruppo ha denunciato il pestaggio di alcuni manifestanti da parte dei gendarmi, con il fermo di 9 attivisti (di cui 4 rilasciate in mattinata) dopo "una caccia all'uomo".

Il blitz di Generation Identitaire "è stata doppia provocazione, vicino alla festa 25 aprile" per Rainbow for Africa, l'associazione che aiuta i migranti sulla rotta alpina tra Italia e Francia. "Rispondiamo continuando a curare e assistere".

Qualche ora dopo la Francia ha approvato la proposta di legge sull'immigrazione e l'asilo politico dopo una settimana di accesi dibattiti. Se entrasse in vigore, prevede tempi più ristretti per l'istruzione della domanda d'asilo (da 11 a 6 mesi), una finestra più ridotta per fare la richiesta (da 120 a 90 giorni dopo l'arrivo in Francia) e la possibilità di detenere i migranti nei centri di accoglienza per 90 giorni (il doppio rispetto a prima).

Lunedi è tornata la calma tra le strade di Briançon. Gérard Collomb, il Ministro dell'Interno francese, ha annunciato l'invio di rinforzi per rafforzare il controllo della frontiera nelle Hautes-Alpes.

"Le dimostrazioni ci preoccupano. Ci spaventano", ha detto a AFP Mamoud, accolto al Rifugio Solidale, entrato in Francia attraverso il Col de l'Échelle il 7 aprile con "una dozzina di ragazzi".

Nell'ultimo anno, nelle Hautes-Alpes si è registrato un afflusso esponenziale di migranti, soprattutto dall'Africa occidentale. Secondo la prefettura, 315 persone in situazione irregolare sono state rimpatriate in Italia nel 2016 e 1.900 nel 2017.

Operazione di polizia nel centro di accoglienza autogestito di Briançon

Intanto nella notte tra lunedì e martedì la polizia è entrata per la prima volta nel centro di accoglienza autogestito di Briançon. Lo ha riferito a Euronews una volontaria del centro, che ha poi aggiunto di non sapere se l'operazione sia stata ordinata dalla prefettura. La polizia ha circondato il campo e ha prelevato uno dei migranti arrivati domenica scorsa per interrogarlo. L'uomo è stato rilasciato qualche ora più tardi.

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