Siria, i curdi catturano un reclutatore dell'11 settembre

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Di Antonio Michele Storto
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L'uomo, Mohammed Zammar, fu parte della cerchia dei più fidati collaboratori di Bin Laden: nel 2013 era tornato in libertà grazie a un'amnistia di regime in Siria

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A Deir Ezzor, una delle zone in cui le truppe americane hanno cooperato con i curdi dello Ypg, sembra che questi ultimi abbiano arrestato un terrorista di altissimo profilo.

L'uomo, Mohammed Zammar, cittadino tedesco di origine siriana, è un jihadista della vecchia guardia: radicalizzato nel 1991 durante un viaggio in Arabia Saudita, aveva passato gli anni 90 combattendo e addestrandosi tra Afghanistan, Bosnia e Giordania. Nel 1996 si era formalmente affiliato ad al-Qaeda, entrando nella cerchia dei più fidati collaboratori di Osama Bin Laden, che lo aveva quindi rispedito in Germania dove si era occupato di reclutare alcuni degli attentatori dell'11 settembre.

Secondo Amnesty international , in Siria ci sarebbe tornato nell'ambito delle extraordinary renditions della Cia, che lo aveva arrestato in Marocco e rispedito in segreto nel suo paese di origine dove era rimasto in carcere fino al 2013, quando aveva beneficiato di una delle numerose amnistie che Basar al-Asad - in barba alla sua ostentata lotta al radicalismo - ha concesso a fondamentalisti come Muhammad al-Jawlani, fondatore di un altro gruppo qaedista, il famoso fronte al-Nusra.

A quel punto, però, come molti ex qaedisti, Zammar ha cambiato bandiera, spostandosi a Raqqa per unirsi allo stato islamico, per conto del quale avrebbe continuato a lavorare come reclutatore in Siria Egitto ed Iraq, negoziando ad esempio l'affiliazione di gruppi egiziani attivi nel Sinai come Ansar Bayt al Maqdis.

A riferire del suo arresto a France Presse è stato un comandante curdo, secondo il quale Zammar sarebbe ora in custodia in un carcere nel nord del paese.

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