Il presidente francese non si sottrae al braccio di ferro nonostante l'agitazione dei ferrovieri registri il sostegno di più della metà dei francesi
Un Emmanuel Macron determinato a sfidare l'ostilità dei francesi per la riforma delle ferrovie, quello che si è visto in una intervista sul primo canale tv.
Parlando per la prima volta dall'inizio dello sciopero dei ferrovieri che sta paralizzando il paese, il presidente ha ribadito la sua agenda neoliberale: tagli alla spesa pubblica, riforma dell'educazione, del lavoro e quella, contestatissima, del trasporto ferroviario.
Nessun passo indietro,dunque, nonostante secondo un sondaggio il 54 per cento dei cittadini condivida le preoccupazioni e le agitazioni dei ferrovieri.
"Voglio essere chiaro con voi. Dobbiamo andare fino in fondo, perché dobbiamo farla questa riforma, è indispensabile. E sarebbe una ipocrisia collettiva non farla".
I sindacati che hanno proclamato scioperi fino a giugno sono invece convinti che la riforma sia il primo passo verso il dissolvimento del servizio pubblico e contestano nel merito il progetto di Macron: dall'abolizione dello status speciale per i nuovi assunti, all'apertura del servizio alla concorrenza privata, fino alla trasformazione dell'ente da società di diritto pubblico a società a capitale misto.