Strasburgo: bruciare le immagini della famiglia reale spagnola è libertà di espressione

Strasburgo: bruciare le immagini della famiglia reale spagnola è libertà di espressione
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Di Marta Rodriguez Martinez
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Il tribunale europeo dei Diritti umani condanna la Spagna a risarcire economicamente i due manifestanti arrestati per aver bruciato l'immagine della coppia reale nel 2007

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La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato la Spagna per aver violato il diritto alla libertà di espressione,  quando ha imposto una condanna a due manifestanti catalani che nel 2007 bruciarono  una fotografia dei reali di Spagna Juan Carlos I e Sofia.

Enric Stern Taulats e Jaume Roura Capellera nel 2007 hanno infatti dato fuoco in una piazza pubblica a una grande immagine raffigurante  la coppia reale, ponendo la parte superiore raffigurante i capi dei reali a testa in giu', mentre si svolgeva una manifestazione a Girona contro la visita ufficiale del Re.

La giustizia spagnola li ha poi condannati a 15 anni di carcere,  e al pagamento di una multa di 2.700 euro ciascuno.

Questa sentenza fu confermata dal Tribunale Nazionale il 5 dicembre 2008 e, quando divenne definitiva, i querelanti pagarono la multa. Tuttavia, gli stessi hanno poi depositato un atto cautelativo dinanzi alla Corte costituzionale, denunciando la mancanza di poter fare affidamento sull'esercizio del diritto alla libertà di espressione e di opinione, a causa dell'odio che i due avrebbero incitato  contro il re e la monarchia.

Strasburgo ha ritenuto che questo atto "faccia parte di una critica politica, non personale,  verso l'istituzione della monarchia in generale e,  a livello nazionale verso il Regno di Spagna".

La sentenza sottolinea inoltre che si tratta di "una di quelle scene provocatorie che vengono sempre più utilizzate per attirare l'attenzione dei media e che non vanno oalla provocazione stessa che consente di trasmettere un messaggio critico in termini di libertà di espressione" .

Strasburgo aggiunge poi che l'atto di dare fuoco alla fotografia non è un incitamento all'odio o alla violenza e che quindi la pena detentiva non era "né proporzionata all'obiettivo legittimo perseguito -la protezione della reputazione o dei diritti di terzi-, né necessaria in una società democratica) ".

La decisione unanime della corte europea condanna la Spagna a risarcire economicamente i manifestanti, compensandoli con l'importo economico che hanno dovuto pagare per evitare il carcere, oltre a ulteriori 9.000 euro per i costi del processo.

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