Piccoli numeri, storico risultato: gli ex guerriglieri entrano in Parlamento. Successo che rischia però di trasformarsi in vittoria di Pirro. I numeri della destra di Uribe rafforzano l'ipotesi di una Presidenza avversa agli accordi di pace del 2016
"Marzo pazzerello, esce il sole, apri l'ombrello": gli ex guerriglieri entrano in Parlamento (ma rischiano di vedersi stralciato l'accordo di pace)
Vince la destra contraria alla pace con le Farc, perdono gli ex guerriglieri, che comunque entrano in Parlamento. Gli schiaccianti numeri del Centro democratico dell'ex presidente Uribe, alimentano in molti perplessità sul futuro che il voto di questa domenica in Colombia potrà offrire allo storico accordo del duemilasedici con la guerriglia marxista delle Forze armate rivoluzionarie.
La destra di Uribe blinda le presidenziali
Con 19 seggi al Senato e 33 alla Camera dei deputati, il partito guidato e fondato da Uribe consolida la sua presa sulle istituzioni e si candida ad attore principale delle presidenziali che si terranno a maggio e a giugno. A emergere dalle sue fila, in elezioni primarie che per ambo gli schieramenti si sono sempre tenute questa domenica, è stato il senatore Ivan Duque. Qualora fosse lui a imporsi nelle imminenti presidenziali, ipotesi di molti è che possano anche subire un congelamento i negoziati con l'ELN, l'Esercito di Liberazione Nazionale, con cui il presidente in carica Santos contava di siglare un accordo simile a quello con le Farc, che realizzasse quindi una "pacificazione completa" del Paese.
Gli ex-guerriglieri verso una vittoria di Pirro: in Parlamento sì, ma con molte più incertezze di prima
Incoronato dalle primarie a sinistra, e designato quindi come candidato per le presidenziali di maggio è giugno, è invece stato l'ex sindaco di Bogota ed ex guerrigliero del dissolto movimento M-19, Gustavo Petro. Con poco più dello 0,3%, il partito degli ex guerriglieri delle Farc ottiene 10 dei 280 seggi del nuovo Parlamento. Un risultato già storico, ma che rischia di trasformarsi in vittoria di Pirro: la concreta prospettiva che la presidenza del Paese vada alla destra di Uribe minaccia di staccare la spina all'accordo di pace di due anni fa.