Slovacchia: sospetti sulla 'ndrangheta per l'omicidio-Kuciak

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Secondo i colleghi del giornalista assassinato domenica a Bratislava, non ci sono dubbi: ad ucciderlo è stata la mafia calabrese, che avrebbe allungato i propri tentacoli in Slovacchia. Intanto cadono le prime teste: si dimettono il ministro della cultura e l'assistente del primo ministro Fico.

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Primi scossoni in Slovacchia dall'indagine sull'omicidio del giornalista Jan Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova. Si è dimesso il ministro della cultura Marek Maďarič.

"Queste dimissioni sono una mia decisione personale, che non coinvolge nessun altro membro del governo", dichiara ai microfono l'ormai ex ministro Marek Maďarič. "Semplicemente come ministro della cultura non posso affrontare il fatto che un giornalista, un uomo di cultura, sia stato ucciso".

Le indagini: i colleghi al sito aktuality.sk - che oggi ha messo on line l'ultimo articolo di Kuciak - non hanno dubbi: ad assassinarlo è stata la mafia italiana. In particolare la 'ndrangheta calabrese, che avrebbe esteso i propri tentacoli in Slovacchia e nell'Europa dell'Est. il cronista stava investigando proprio in quella direzione, ma anche su casi di corruzione nella politica slovacca, su frodi sui fondi europei e persino sui Panama Papers.
Nell'articolo, Kuciak scrive di quattro famiglie calabresi in odore di ndrangheta e che in Slovacchia svolgono una fiorente attività imprenditoriale, nei settori del fotovoltaico e dell'agricoltura.

Lo stesso Tom Nicholson, esperto giornalista investigativo inglese che ha lavorato a lungo con Kuciak, non ha dubbi: "Jan stava indagando su un trasferimento illegale di fondi strutturali europei a cittadini italiani residenti in Slovacchia".

Le indagini di Kuciak portano in Calabria

Le indagini, Kuciak, le aveva svolte anche con il supporto di Irpi (Investigative Project of Italy) e dell'organizzazione Occrp (Organized Crime and Corruption Reporting Project).

In questa cornice, risulta decisamente sospetto anche l'incendio doloso che martedì ha coinvolto il palazzo delle finanze nella città di Košice: molti importanti e forse compromettenti documenti sono andati in fumo per sempre.

Il governo-Fico e le dimissioni "telecomandate"

Nonostante una promessa "taglia" di un milione di euro a chi fornisce informazioni utili, finisce nel tritacarne anche il primo ministro slovacco Robert Fico: la sua assistente, l'ex modella Maria Troskova, già concorrente a Miss Universo, che si è appena dimessa - travolta dal polverone -, avrebbe avuto rapporti professionali - soci nella medesima società - proprio con un imprenditore, Antonio Vadalà, componente di una delle quattro famiglie calabresi, originarie di Bova Marina (Reggio Calabria), citate da Kuciak nel suo articolo.
Coinvolto in queste chiacchierate attività imprenditoriali anche Viliam Jasan, ex parlamentare del partito Smer e fino ad oggi - si è diemsso anche lui - nel consiglio per la sicurezza dello stato del governo-Fico. Sembrano dimissioni "telecomandate". Anche se i due, in un comunicato congiunto, scrivono: "Associare il nostro nome ad un atto deprecabile come l'omicidio di Kuciak come stanno facendo i media è assurdo".

Jan Kuciak e la fidanzata Martina, entrambi 27 anni, sono stati assassinati a colpi di pistola domenica sera, nella loro casa alla periferia di Bratislava, la capitale della Slovacchia.
Kuciak è il primo giornalista ucciso nella storia della repubblica di Slovacchia, ma è il sesto reporter assassinato in Europa da inizio 2017.

Reuters
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