"Fino non si capirà che il problema non è solo italiano, ma anche dei Paesi in cui c'è l'insediamento mafioso, purtroppo non ne verremo a capo", dice il consigliere per le materie legate alla criminalità organizzata del ministero dell'interno.
La 'ndrangheta si è insediata stabilmente nell'est Europa da oltre 30 anni e gli avvertimenti della giustizia italiana sono stati sottovalutati. Lo dice il consigliere del ministero degli Interni per il contrasto alla criminalità organizzata, Franco Roberti.
Questa l'analisi dell'ex Procuratore italiano antimafia ai microfoni di euronews: "Nell'Europa dell'Est abbiamo segnalato da molti anni questa tendenza della 'ndrangheta ad andarsi a insediare dove c'è maggiore capacità di corrompere la classe politica e al tempo stesso dove non c'è pressione investigativa".
"Nel caso della Slovacchia, la Procura di Reggio Calabria aveva segnalato da molto tempo la presenza di una cosca proveniente dalla Calabria - ricorda Roberti- E non è stato fatto niente".
"Parlerei di una mancanza di sensibilità generale non solo in Slovacchia e nell'est europeo, ma di tutti i Paesi in cui ci sono questi insediamenti mafiosi italiani a contrastarli efficacemente - aggiunge l'ex Procuratore nazionale Antimafia - Fino a quando non cambierà la mentalità di questi Paesi e non si capirà che il problema non è solo italiano, ma anche dei Paesi in cui c'è l'insediamento mafioso, purtroppo non ne verremo a capo".
In quali Paesi la criminalità organizzata si è radicata maggiormente?
"Abbiamo assistito a questi fenomeni ndranghetisti anche fuori dall'Europa, in Canada, ad esempio, c'è stata una catena di omicidi spaventosa negli ultimi anni tra siciliani e calabresi. L'Australia, la Svizzera, i Paesi Bassi - conclude Franco Roberti - La camorra, subito dopo la caduta del muro di Berlino, invase i mercati dell'Est, tutta la parte della Polonia e della Repubblica Ceca".