Cappato-Dj Fabo, tutto rimandato alla Corte costituzionale

Cappato-Dj Fabo, tutto rimandato alla Corte costituzionale
Di Antonio Michele Storto
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Il leader dell'associazione Luca Coscioni si avvicina in questo modo all'obiettivo di ottenere una sentenza nel merito della costituzionalità della legge sull'istigazione al suicidio, mai aggiornata dal 1930

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La Corte d'assise di Milano ha deciso di trasmettere gli atti alla Consulta in modo che valuti la legittimità costituzionale del reato di istigazione al suicidio: Cappato ne è imputato per aver accompagnato il 39enne Fabiano Antonioni - conosciuto come Dj Fabo e rimasto tetraplegico nel 2014 - in una procedura di suicidio assistito eseguita da una clinica Svizzera.

Lo scorso maggio, la pm Tiziana Siciliano aveva chiesto l'archiviazione per il caso, scontrandosi però il rigetto del gip: una decisione che fu accolta con favore da Cappato, che voleva che il caso fosse giudicato nel merito della costituzionalitzà di un reato codificato quasi un secolo prima, con il codice penale del 1930.

Per tutta la durata del procedimento, Cappato ha continuato a ribadire d'essere fortemente contrario all'ipotesi di un'assoluzione a base "geografica", che regga cioé sul fatto che la procedura ebbe luogo in Svizzera: l'ultima volta è tornato a ripeterlo ieri, in un'intervista esclusiva e Euronews in cui ci ha parlato dei possibili scenari che una sentenza per incostituzionalità potrebbe aprire in merito alla legge sull'eutanasia che in Italia - dove la norma sul biotestamento è nata soltanto nel dicembre 2013 - ancora manca.

Qui potete trovare una mappa dei paesi europei in cui il suicidio assistito è oggi possibile a norma di legge.

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