Ritrovate nel giorno della memoria in un archivio privato a Roma eur
Roma, 1940. Sono gli scatti che ritraggono la ragazzina ebrea Mara Ancona. Il viaggio a Roma con la famiglia, il fratellino Davide, il padre Gastone in una città ignara della tempesta che in pochi mesi si scatenerà.
Uno scorcio di Villa Borghese e poi via Veneto con lo sfondo dell'Hotel Excelsior, il chiostro di una delle basiliche di Roma e ancora la futura pianista ritratta col padre e il fratellino davanti all'ingresso di San Pietro, i giochi di sabbia sulla spiaggia di Ostia.
Dietro alla macchina fotografica il fratello più grande, Achille che verrà sbranato anche lui ad Auschwitz.
La morte o la sua allusione rende preziosi e patetici gli uomini. Ma questo è un ricordo che sanguina ancora perchè va molto al di là della shoah, diventa un emblema universale per tutti, tutti coloro ai quali è stata preclusa la porta della bellezza e spalancata quella dell'orrore, dell'odio di razza in qualunque parte della terra in Armenia, come nei Balcani o in Ruanda, ovunque.
Questo frammento proustiano, fatto di istantanee, affetti e sentimenti, è un minuscolo mosaico di fotografie esclusive ritrovate inaspettatamente a Roma proprio nel giorno della memoria 2018. Scatti che rilanciano un dialogo, una premonizione, un'accusa. Si potrà mai rimbobinare la storia da quel punto? Dov'è quell'infanzia perduta?