Nel 2010 il presidente di un'associazione che si occupa dell'assistenza agli spastici denunciò il boss Mariano Foti, il quale, dopo essere stato condannato a otto anni, si vendicò fratturandogli il cranio.
Una mafia violenta mafia che estorceva denaro agli imprenditori di Barcellona Pozzo di Gotto, in Italia, con l'obiettivo di entrare nei lavori pubblici. Questo il quadro che viene fuori dall'inchiesta Gotha 7, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia Messina, che ha portato all'arresto di 40 persone.
Alcuni degli indagati, sebbene già condannati, continuavano secondo le indagini a gestire i taglieggiamenti.
Classico il metodo del clan: prima l'intimidazione e, successivamente, "l'avvicinamento" della vittima.
Nel 2010 il presidente di un'associazione che si occupa dell'assistenza agli spastici denunciò il boss Mariano Foti, il quale, dopo essere stato condannato a otto anni, si vendicò fratturandogli il cranio.
Il clan inoltre aveva imposto la vigilanza a tutti i vivaisti del comprensorio barcellonese vessati dai continui furti. Tra gli arrestati, oltre a capimafia ed estorsori, anche due ex consiglieri comunali.