I discorsi di Gentiloni, Merkel e Macron al WEF di Davos

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I capi di Stato francese e tedesco propongono un modello alternativo, europeo a quello protezionistico di Donald Trump (che chiuderà venerdì il summit). Gentiloni si è focalizzato sulle politiche migratorie

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Abbiamo trasmesso in diretta i discorsi di Paolo Gentiloni (13.50) Angela Merkel (ore 14,20) ed Emmanuel Macron (ore 17,30) a Davos, dove è in corso il World Economic Forum. I tre leader hanno fatto sventolare i colori dell'Europa prima dell'arrivo delle truppe trumpiste.

Il duo soprannominato da alcuni media "Merkron", formato dalla cancelliera tedesca e dal Presidente transalpino, ha cercato di illustrare un modello di crescita alternativo a quello di Donald Trump, che chiuderà il WEF di Davos venerdì. Esso poggia le basi nella ripresa economica nell'Eurozona, dalla filosofia opposta rispetto alle idee protezionistiche America First di Trump. Una visione strategica comune, ambiziosa, perché l'Europa assurga al ruolo di grande potenza sullo scenario globale.

I capi di stato si sono rivolti ad una platea di governanti, politici, imprenditori, accademici e businessmen. 

Macron arriva al meeting dopo aver illustrato il piano della Francia per attrarre investimenti stranieri a Versailles. Il Presidente Francese è molto attivo diplomaticamente, soprattutto in Medio Oriente, e approfitterà della visita in Svizzera per incontrare il re Abdallah II di Giordania e il primo ministro israeliano Netanyahou. Nessuna stretta di mano vigorosa con Trump, però: i due non dovrebbero incrociarsi. 

Angela Merkel invece viene da una laboriosa trattativa diplomatica per la formazione della coalizione di governo in Germania. La sua presenza suscita forse meno entusiasmi rispetto al passato, a Davos, ma il suo Paese rimane la forza trainante dell'economia UE. "Merkel non ha ancora un governo, è Macron il personaggio del momento", dice a AFP Richard Edelman, patron dell'influente società di PR.  

"Sono lontani i tempi rispetto a quanto Merkel pensava che l'Europa avrebbe preso una sola direzione, con una Francia molto debole" scrive Judy Dempsey, in una nota per il think tank Carnegie Europe.

L'intervento integrale di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron oggi a Davos ha chiesto garanzie e protezione per chi è stato "dimenticato dalla globalizzazione" e, come ha fatto in precedenza la Cancelliera tedesca Angela Merkel, ha criticato i partiti nazionalisti che vedono nell'isolazionismo l'unica soluzione.

Nel suo discorso, Macron ha sostenuto la promozione della "competitività e dell'innovazione" attraverso l'istruzione e ha avvertito che non c'è progresso al di fuori della globalizzazione.

"Ho combattuto contro i partiti nazionalisti che hanno diffuso molte paure", ha ricordato il presidente francese, che a suo dire ha capito che molti elettori sono passati all'estrema destra perché i governi precedenti hanno avuto risultati "molto negativi" in campi come l'occupazione.

Cosa ha detto Angela Merkel

"Oggi, 100 anni dopo la catastrofe della Grande Guerra, dobbiamo chiederci se abbiamo davvero imparato la lezione della storia, e a me pare di no. L'unica risposta è la cooperazione e il multilateralismo". Lo ha detto a Davos la cancelliera tedesca Angela Merkel prendendo di mira il protezionismo e l'isolazionismo, con parole che sembrano riferirsi all'amministrazione guidata da Donald Trump che interverrà al Forum economico mondiale. "Abbiamo bisogno di un'Unione europea sempre più integrata", dall'unione bancaria alla difesa comune. Angela Merkel è tornata ad esprimere rammarico per il voto britannico a favore della Brexit, ma allo stesso tempo notando come il progetto europeo sia "chiaramente incoraggiato dall'elezione del presidente francese Emmanuel Macron, che ha dato all'Unione nuovo impeto che ci rafforzerà". 

Migrazioni al centro dell'intervento di Gentiloni

Prima della cancelliera tedesca ha parlato il Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, che ha affrontato il tema dei migranti a meno di due mesi dalle elezioni in Italia.

La questione migratoria è diventata centrale nel dibattito in Europa, grazie all'Italia, e condiziona le elezioni nei singoli paesi. "Ma non è ancora centrale per il bilancio" europeo", ha ribadito Gentiloni ricordando che l'Ue ha messo "tantissimi soldi" per la Turchia per chiudere la rotta balcanica, ed ha avvertito che ora bisogna fare lo stesso mettendo al centro l'Africa, con "più cooperazione di qualità e investimenti". 

 La questione delle risorse per i migranti riguarda anche il prossimo confronto sul bilancio europeo, nei prossimi mesi, ha spiegato Gentiloni: i paesi che hanno le stesse posizioni devono fare fronte comune e "ripetere ai nostri colleghi con un'idea diversa che un'Europa a la carte non è disponibile. Si può andare avanti anche con 10-15 paesi, non necessariamente a 27".

Paolo Gentiloni e Angela Merkel si sono incontrati tra un intervento e l'altro ed hanno parlato qualche minuto, prima del rientro di Gentiloni in Italia.      

Qui potete trovare il nostro speciale su Davos.

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