Milano perde al sorteggio Agenzia Europea del Farmaco

Milano perde al sorteggio Agenzia Europea del Farmaco
Di Alberto De Filippis

Brutta figura dell'Italia che perde al sorteggio

C‘è un filo rosso che lega Londra e Milano. La capitale britannica ha dato l’addio a due agenzie la EBA e la EMA, due acronimi che significano un sacco di soldi e centinaia di posti di lavoro. L’Autorità Bancaria Europea e l’Agenzia Europea del Farmaco. La prima emigra a Parigi, città che attraverso il potenziamento della Défense, il distretto degli affari che sta cercando di attirare le aziende che erano basate a Londra e che di Brexit proprio non ne vogliono sapere.

La seconda, l’Agenzia del Farmaco, andrà ad Amsterdam, dopo un sorteggio a svantaggio del capoluogo lombardo con il governo italiano che non è stato capace di fare quell’azione di lobbying sufficiente a portare all’ombra della madonnina un’agenzia per cui Milano aveva tutte le carte in regola, dalle infrastrutture a una sede prestigiosa come il Pirellone. Non sono state infatti solo due palline a spingere questa struttura prestigiosa nella città dai mille canali. Perché candidature di questo tipo si preparano andando a cercare i voti uno per uno. In un paese di euroscetticismo montante come l’Italia questo non è stato forse fatto a sufficienza visto che più dei dossier tecnici erano importanti i giochi geopolitici. Senza nulla togliere a fatto che questo sorteggio, come qualcuno ha detto, era un incrocio tra l’Eurofestival della canzone, il Palio di Siena, un Conclave pontificio e la riffa natalizia di un dopolavoro. Non proprio il massimo per l’Europa. Milano era arrivata in testa alla votazione finale. Aveva superato il secondo turno con 12 voti, davanti ai 9 di Amsterdam. Poi le cose sono andate diversamente, e non solo per colpa di due palline sfortunate.

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