Il Bangladesh apre un canale di trattativa con il Myanmar sulla crisi dei musulmani Rohingya per riportare in patria le migliaia di persone fuggite oltre confine. Ruolo chiave in veste di mediatrice quello dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera Federica Mogherini. Domenica Mogherina ha visitato il campo profughi di Katupalong, in Bangladesh, dove ormai sono stipate 350.000 persone. Circa la metà dei 650.000 rifugiati fuggiti dall’ex-Birmania tra agosto ed oggi.
“Più che aumentare la pressione direi che il nostro approccio è sempre stato e sarà quello di offrire e creare uno spazio per il negoziato” ha detto Mogherini. “Dunque è responsabilità delle autorità trovare una soluzione. E la comunità internazionale ha già indicato alcune possibili soluzioni, in particolare il piano Kofi Annan che Aung San Suu Kyi ha promesso d’incrementare. Noi saremo lì per appoggiarla”.
Mogherini ha incontrato Sheikh Hasina, la Premier del Bangladesh il cui ruolo è suo malgrado centrale nella crisi scoppiata in agosto quando le operazioni militari nello Stato birmano di Rakhine hanno innescato l’esodo. Alcune zone del principale campo profughi nel Bangladesh contano 95.000 persone per chilometro quadrato.
Nell’intera vicenda è di primo piano il ruolo della Cina che lavora allo sviluppo ed acquisizione del porto birmano di Kyaukpyu, sbocco cruciale nel Golfo del Bengala, e che ha tutto l’interesse alla stabilità nella regione.