Amnesty International contro i governi europei: basta rimpatri in Afghanistan

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Di Cinzia Rizzi
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La ONG denuncia le condizioni alle quali sono sottoposti i migranti afghani quando vengono forzati a tornare nel loro Paese

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Amnesty International punta il dito contro i governi europei. La ONG impegnata nella difesa dei diritti umani li accusa di aver messo a rischio la vita di migliaia di afghani, forzandoli a tornare nel loro Paese, considerato ancora pericoloso e violando così il diritto internazionale. Rapimenti, torture e uccisioni sono i rischi che corrono i richiedenti asilo che vengono rimpatriati esattamente da dove erano fuggiti.

‘‘Nessun angolo dell’Afghanistan è sicuro per coloro che ritornano’‘, spiega Iverna McGowan, direttrice dell’Amnesty International European Institutions Office. ‘‘Quindi stiamo chiedendo una moratoria sui rimpatri, fino a quando il Paese non sarà considerato più sicuro”.

Nel rapporto presentato sul tema da Amnesty viene sottolineato come tra il 2015 e il 2016 il numero di afghani rimpatriati sia quasi triplicato, passando da 3.290 a 9.460.

“Non ho mai conosciuto persone così spaventate come quelle che ho incontrato a Kabul’‘, denuncia Anna Shea, ricercatrice ad AI. ‘‘Avevano paura di essere state prese di mira in modo casuale in attacchi terroristici o ferite in questi attacchi. Ma hanno anche paura di essere prese di mira per essere semplicemente chi sono”.

A circa il 57% degli afghani richiedenti in Europa, viene accordato l’asilo. Gli altri vengono rimpatriati in modo forzato in un Paese che sta ancora lottando contro il terrorismo e la povertà.

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