A Phoenix proteste contro Trump

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Tensioni, proteste e tafferugli hanno segnato il comizio del presidente degli Stati Uniti a Phoenix, in Arizona. Poco dopo la fine del discorso di Trump la polizia ha sparato lacrimogeni e gas irritanti per disperdere migliaia di dimostranti che hanno cominciato a lanciare bottiglie e pietre. Tensione alta anche dentro il Convention center dove Trump è tornato ad accusare i media ritenuti responsabili delle divisioni nel Paese a causa delle fake news.

“Questa sera tutto questo stadio è unito in una ferma condanna di criminali che hanno perpetrato odio e violenza”, ha detto puntando il dito contro i giornalisti colpevoli di non aver riportato correttamente le sue reazioni ai fatti di Charlottesville, media “malati” che hanno distorto le sue parole. “Ho condannato i neonazisti, i suprematisti bianchi e il KKK ma i media non lo hanno riportato”, è stato l’affondo del presidente degli Stati Uniti.

Le proteste attorno al Convention center di Phoenix sono continuate per tutta la durata del discorso. Tra gli altri temi toccati da Trump il muro al confine con il Messico, ha promesso che si farà ,costi quel che costi, anche in termini politici.

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