Elettricità per tutti: la sfida più importante dell'Angola

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Il governo ha avviato un progetto di sviluppo pluriennale che punta a sfruttare le enormi risorse idriche del paese: il 65% degli abitanti vive ancora senza energia elettrica

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Un territorio grande quattro volte quello dell’Italia, ricco di petrolio, gas e diamanti. Per non parlare della biodiversità, che permetterebbe di diversificare le fonti di reddito e di sviluppare le infrastrutture: le risorse naturali dell’Angola sono enormi.

Il fiume Kwanza, le cascate di Kalandula, torrenti e corsi d’acqua a non finire. Il potenziale idroelettrico dell’Angola è tra i più grandi in Africa. Oggi solo il 4% di queste risorse idriche viene sfruttato. Una situazione a cui le autorità intendono rimediare: la costruzione della diga idroelettrica di Lauca è una delle tappe chiave di questo enorme progetto.

Inaugurata da circa due settimane, per la diga sono stati investiti oltre 4 miliardi di dollari con l’obiettivo di produrre più di 2000 megawatt entro maggio 2018. Una quantità in grado di alimentare una città di 8 milioni di abitanti e raddoppiare la capacità energetica del paese, dove il 65% della popolazione vive ancora senza elettricità. Un personale di 9mila lavoratori dovrà assicurare il corretto funzionamento delle sei turbine della diga.

Un progetto simile sarà realizzato a Caculo Cabaça: qui una nuova diga idroelettrica produrrà altri 2100 megawatt entro quattro anni. Infine, il fiume Kwanza alimenterà altre 7 dighe per una produzione di 7450 megawatt.

Il problema principale resta la distribuzione di questa nuova energia. Collegare la provincia di Malanje, dove si trova la diga di Lauca, con la capitale Luanda, situata nella parte ovest del paese, presenta diversi problemi logistici. Una sfida dai costi esorbitanti.

La capitale dell’Angola è un centro di 6 milioni di abitanti, il cuore economico del paese. Eppure l’energia elettrica scarseggia. Una realtà con cui la società nazionale di distribuzione dell’energia elettrica (Ende) deve fare i conti tutti i giorni. Il progetto di elettrificazione del paese pone molte sfide. Tra queste l’abbandono del diesel.

“Un litro di gasolio – dice Francisco Talino, amministratore delegato di Ende – consente di produrre 3 chilowattora, ma bisogna aggiungere i costi di manutenzione, l’investimento nelle attrezzature e nel personale. È tutto molto costoso. Nel paese è stato avviato un enorme progetto di connessione, un passo fondamentale per la distribuzione dell’energia elettrica. Il progetto di elettrificazione ha la massima priorità perché senza energia elettrica è molto difficile raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Interi quartieri di Luanda sono alimentati da gruppi elettogeni che funzionano a pieno regime. Una dipendenza dal diesel che ha spinto Fernando Miguel ad andarsene da Kikuxi, il suo quartiere per nove anni.

“È una lotta quotidiana perché non c‘è elettricità – confessa Fernando -. E ci sono quartieri dove la situazione è molto peggiore. Alcune persone non hanno elettricità da 15 o addirittura 20 anni. La speranza è che grazie alla diga di Lauca e ad altri progetti di elettrificazione avremo finalmente l’ elettricità nei nostri quartieri”.

Avrete capito che la capacità di produzione di energia in Angola non soddisfa la domanda nazionale. Una domanda che cresce con lo sviluppo del paese. Secondo le previsioni, il consumo medio di energia elettrica pro capite raggiungerà i 1.230 chilowattora nel 2025, contro i 375 del 2013. Ma, aldilà di questo, l’acceso all’energia elettrica è essenziale per il funzionamento delle imprese angolane.

L’azienda Nova Cimangola ha investito 300 milioni di dollari nel suo cementificio per la produzione di clinker, il componente base per la produzione del cemento. Gli impianti sono attivi 24 ore su 24.

“Durante un’interruzione di corrente c‘è una perdita di 500 dollari al minuto – spiega un responsabile dell’azienda -. Quando succede facciamo entrare in funzione i generatori il più velocemente possibile per salvaguardare la produzione e limitare i danni alle nostre attrezzature. In passato nel vecchio impianto abbiamo avuto spesso questo problema, facevamo del nostro meglio ma la situazione era difficile. Ma oggi, con i nuovi progetti intrapresi nel paese, si può dire che la disponibilità e la qualità dell’energia elettrica sono soddisfacenti“.

Il programma di elettrificazione avviato dal governo è ancora nella fase iniziale. Ma è su questo progetto che l’Angola punta tutto per rilanciare la sua economia.

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