Lo stato delle unioni civili in Europa

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Le unioni civili sono state approvate dal parlamento italiano dopo un processo estremamente tortuoso. Non si chiameranno unioni, né tantomeno

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La Germania è diventata venerdì 30 giugno il 14esimo paese europeo a legalizzare i matrimoni omosessuali. Con 393 sì il Bundestag ha approvato a maggioranza un progetto di legge che istituisce le nozze tra persone dello stesso sesso: 226 i no, 4 gli astenuti. Angela Merkel ha dichiarato di aver votato “no”, già nel 2013 si era detta contraria ai matrimoni omosessuali per “il benessere dei figli”.

Le unioni civili sono state approvate dal parlamento italiano dopo un processo estremamente tortuoso. Non si chiameranno unioni, né tantomeno matrimoni. La legge è divisa in due parti: una che regola le unioni civili tra omosessuali e l’ altra che disciplina le convivenze tra eterosessuali. Nel tentativo di non offendere troppo la parte conservatrice del governo, la coppia derivante da questo provvedimento è stata definita “specifica formazione sociale”, un termine volutamente vago per cercare di rispettare le sensibilità talmente diverse che sostengono la coalizione che sostiene l’esecutivo di Matteo Renzi anche la stampa di destra ha immediatamente attaccato a testa bassa il provvedimento.

Il provvedimento si è trasformato in arma politica vista l’imminenza del voto per il sindaco della capitale. Alfio Marchini, uno dei candidati in lizza ha affermato che da primo cittadino lui si rifiuterebbe di celebrare unioni del genere fra persone dello stesso sesso.

L’Italia era uno dei paesi che non aveva ancora recepito le indicazioni di Bruxelles. La popolazione si è infatti mostrata abbastanza aperta, non così la politica che ha tardato moltissimo a legiferare a riguardo.

Anche Repubblica Ceca e Slovenia hanno a lungo procrastinato una legislazione in materia, malgrado una disponibilità ben maggiore espressa dall’opinione pubblica.

Gli attivisti di ILGA Europe, una campagna per i diritti gay hanno prodotto un documento che mostra la condizione nei diversi paesi del vecchio continente.”:http://www.ilga-europe.org/resources/news/latest-news/rainbow-europe-launch-2016. I tre paesi hanno tutti valutazioni assai basse per quanto che riguarda i diritti.

Per quanto riguarda gli indici, l’Italia ha otttenuto un punteggio di appea 4 su 100 indicatori. Dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili però, l’organizzazione ha rivisto al rialzo le quotazioni del belpaese che dovrebbe ora eattestarsi sul 37.7%.

La maggioranza di italiani (55%), cechi (57%) e sloveni (54%) si mostrano sostenitori dei matrimoni per persone dello stesso sesso secondo Eurobarometro 2015.

Al nord la percentuale sale da Germania e Finlandia (66%), Austria (62%), ma anche Malta (65%) è ben posizionata.

Ci sono comunque situazioni anomale se si pensa che la Finlandia ha emanato una legge, ma che questa non entrerà in vigore fino all’anno prossimo.

Cosa ne pensano gli attivisti?

Un portavoce della ILGA (International Lesbia, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association) ha detto a Euronews: “Certo in Paesi dove non esiste una legislazione di questo tipo noi chiediamo di metterla perché le famiglie arcobaleno esistono e meritano di essere riconosciute legalmente. Il fatto che un’ampia fetta della popolazione abbia deciso di sostenere questa apertura ha velocizzato l’iter legislativo. I leader poltici pero’ impegnarsi perché le cose procedano ancora più spedite. Perché è la cosa giusta da fare, non perché porta voti.
una cosa del genere anziché essere divisiva, potrebbe invece compattare la gente e l’Europa dei diritti in tutta Europa ed essere vista come un vero cambiamento nella società”.

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