Barcellona "in guerra" contro il turismo di massa

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Di Euronews
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Belle spiagge, divertimenti, cultura, bel tempo e prezzi molto ragionevoli fanno di Barcellona una destinazione di grande successo. Ma il successo può rivelarsi fatale. Secondo un sondaggio reso noto dal Comune, il turismo è diventato, dopo la disoccupazione, la seconda principale preoccupazione per i residenti. L’anno scorso la città con i suoi 1,6 milioni di abitanti ha accolto 32 mila visitatori.
“In cinque anni, da quando siamo saliti al governo – ha detto la sindaca di Barcellona, Ada Coulau – abbiamo visto un incremento del 20% degli alloggi ad uso turistico, questo ha un impatto enorme che ricorda la bolla immobiliare”.

In alcuni quartieri il numero dei turisti è superiore a quello degli abitanti tanto che, in alcuni casi, per colpa della lievitazione dei prezzi degli appartamenti, i residenti sono stati costretti a cambiare casa.

“Gli affitti fanno guadagnare più del lavoro di tutti i giorni e questo rende l’economia meno produttiva, meno competitiva”, commenta Maria Sisternas, esperta di Urbanistica.

L’associazione degli albergatori di Barcellona punta il dito contro i settemila appartamenti illegali sui 17.300 presenti sulle piattaforme digitali, in primis Airbnb.

Jordi Clos: “Questo aspetto degli appartamenti ad uso turistico, illegali, è qualcosa che è emerso in modo molto rapido negli ultimi quattro-cinque anni e ha creato un clima di frustrazione e insoddisfazione nei cittadini di Barcellona”.

Ma non è solo questione di alloggi turistici illegali. I residenti sostengono che il turismo massivo danneggi la vita quotidiana e sia un modello economico pericoloso, nonostante rappresenti il 13% del Pil spagnolo, dice Daniel Parso, membro della Associació de Barris per un Turisme Sostenible.

“Continuerà a renderci problematica la vita. O cambiano radicalmente il modello di città e investono in economie più sostenibili, o Barcellona diventerà un gigantesco parco a tema. Il modo per farlo è ridurre il peso del turismo nell’economia della città.

Secondo la sindaca di Barcellona questa “bolla turistica” ha bisogno di essere regolamentata: “Sia i turisti sia i cittadini sono d’accordo che il turismo sia un fattore positivo ma, per mantenerlo tale, c‘è bisogno sia pianificato e regolamentato per diventare sostenibile”.

Cristina Giner, Euronews: “Il comune di Barcellona e le associazioni di settore lavorano di concerto con altre città europee, come Venezia, Parigi e Berlino per cercare di trovare una soluzione comune al problema del turismo di massa”.

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