Mafie, relazione Dna: "La 'ndrangheta è in tutti i settori nevralgici"

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Di Euronews
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Presentato il rapporto annuale: "Sempre solidi i rapporti con le organizzazioni criminali del centro e sud America"

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Le mafie italiane sono più vive e attive che mai, nonostante i colpi inferti negli ultimi mesi alla criminalità organizzata. E’ il quadro che emerge nella relazione annuale 2016 della Direzione distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, presentata oggi dal procuratore nazionale Franco Roberti e dalla presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi.

Nel rapporto si legge come la ‘ndrangheta sia “presente in tutti i settori nevralgici della politica, dell’amministrazione pubblica e dell’economia, creando le condizioni per un arricchimento, non più solo attraverso le tradizionali attività illecite del traffico internazionale di stupefacenti e delle estorsioni, ma anche intercettando, attraverso prestanome o imprenditori di riferimento, importanti flussi economici pubblici ad ogni livello, comunale, regionale, statale ed europeo”.

Un presenza così pervasiva che le mafie non hanno quasi più bisogno di spargere sangue per esercitare la propria influenza. “Con l’utilizzazione del metodo collusivo-corruttivo, le mafie si avvalgono sempre della forza d’intimidazione e dell’ assoggettamento ma per ottenere il risultato, non usano direttamente della propria forza, ma – con risultati analoghi e generando un totale assoggettamento – quella di altri e cioè dei Pubblici Ufficiali a busta paga”.

La ‘ndrangheta, continua il rapporto, “è presente in quasi tutte le regioni italiane nonché in vari Stati, non solo europei, ma anche in America – negli Stati Uniti e in Canada – ed in Australia. Continuano, poi, ad essere sempre solidi, i rapporti con le organizzazioni criminali del centro/sud America con riferimento alla gestione del traffico internazionale degli stupefacenti, in primis la cocaina, affare criminale in cui la ndrangheta continua mantenere una posizione di assoluta supremazia in tutta Europa”.

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