Ungheria: approvato il giro di vite contro le Ong

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In barba alle pesanti critiche dell’opposizione, alle manifestazioni di protesta a ripetizione e alla pressione internazionale, il Parlamento ungherese ha approvato un pacchetto di misure che rende più complicato l’operato nel Paese delle Ong che ricevono finanziamenti esteri. Il nome più noto nella galassia delle organizzazioni della società civile che subiranno gli effetti della legge è quello del miliardario e filantropo George Soros che finanzia tra l’altro la Central European University.

Iverna McGowan di Amnesty International: “Amnesty International è uno strenuo difensore anche a livello europeo della trasparenza e dell’assunzione di responsabilità. Ma il punto è che le misure attualmente in vigore in Ungheria sono adeguate, le Ong sono già obbligate e rendere noti i propri finanziatori e le autorità hanno il potere di interpellarle. Questo è invece un evidente tentativo di colpire le Ong, minare la loro reputazione e render loro la vita difficile. Misure sostanzialmente simili sono state introdotte anche in Russia non molto tempo fa”.

Martedì Budapest è stata teatro di una nuova manifestazione oceanica organizzata dall’opposizione per dire no al controverso testo. L’Unione Ungherese per le Libertà Civili (Ungarian Civil Liberties Union), una delle Ong interessate dalle restrizioni, ha annunciato che farà ricorso ai tribunali internazionali.

Hungary will require NGOs to disclose foreign funding, saying it will help fight money laundering and terrorism. https://t.co/l257nAaY73pic.twitter.com/GTDqYJRw1A

— New York Times World (@nytimesworld) 14 giugno 2017

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